BARI - «La politica è una giostra e tu devi essere bravo, da grande manager pubblico, a stare al centro» per prendere «il cavallo bianco, vincente» quando passa. E’ in queste poche parole emblematiche che si riassume l’idea che Sabino Lupelli, ormai ex direttore Arca Puglia (società regionale che gestisce circa 21mila case popolari), avrebbe avuto del «sistema politico-amministrativo» di cui faceva parte.
Nelle intercettazioni contenute nell’ordinanza di arresto per corruzione, Lupelli spiega «quali comportamenti assumere - dice la magistratura barese - per ricevere un personale tornaconto». In cambio di un orologio da polso da 20mila euro, biglietti di un concerto degli U2, danaro contante e numerosi buoni carburante, avrebbe favorito alcuni imprenditori nell’aggiudicazione di appalti per case popolari e alloggi universitari in diversi quartieri della città.
Oltre Lupelli, sono stati arrestati - tutti con concessione dei domiciliari - il suo avvocato (Fabio Mesto), una cancelliera della Procura di Bari (Teresa Antonicelli) e due imprenditori (Antonio Lecce e Massimo Manchisi). Ad un altro imprenditore (Dante Mazzitelli) è stata notificata la misura interdittiva del divieto di esercitare per un anno attività imprenditoriali. (Aggiornamento al 18 dicembre 2019: il Tribunale ha assolto perchè il fatto non costituisce reato l'imprenditore Dante Mazzitelli).
L’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dai pm Savina Toscani e Lino Giorgio Bruno, nasce dal sospetto di episodi di assenteismo di alcuni dipendenti Arca. Gli accertamenti rivelano subito un quadro di presunti appalti truccati e, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e a videoriprese nell’ufficio di Lupelli, documentano passaggi di denaro e altri favori. Le immagini riprendono, per esempio, l'episodio dell’orologio. Mazzitelli si presenta in ufficio da Lupelli con due orologi ai due polsi e gliene regala uno, sottolineandone il valore economico.
«Dopo cerimoniosi convenevoli, - si legge negli atti - (Lupelli, ndr) simulando un mal celato imbarazzo» prende l'oggetto «inserendolo direttamente nella tasca della giacca». In una occasione, immortalato da video, fa anche «il gesto dell’ombrello», parlando delle procedure più idonee da applicare per aggirare il codice degli appalti su trasparenza e anticorruzione. Poi ci sono i buoni benzina da 50 e 100 euro e le buste contenenti denaro, consegnati all’interno del garage dell’abitazione del direttore generale, sempre dietro una colonna per non essere ripresi dalla telecamera condominiale.
In alcune intercettazioni Lupelli cita anche Michele Emiliano, spiegando al suo interlocutore che «il presidente della Regione mi ha chiesto la cortesia» di cambiare la destinazione di un complesso edilizio da studentato in edilizia residenziale. Aspetto sul quale sono tuttora in corso gli accertamenti dei finanzieri.
Quando poi, dal giugno 2017, viene a conoscenza dell’indagine a suo carico, inizia a contattare finanzieri e funzionari pubblici, fra i quali l’ex vicesindaco di Bari Vincenzo Brandi che all’epoca aveva proprio la delega all’edilizia popolare, per ottenere informazioni riservate. Ci riesce con una cancelliera della Procura di Bari, contattata tramite il suo avvocato. In cambio della promessa di una casa popolare più grande e in un quartiere prestigioso della città, la convince ad accedere abusivamente al sistema informatico della Procura. Nei confronti della cancelliera è stato avviato un procedimento disciplinare, mentre Arca Puglia ha immediatamente revocato l’incarico a Lupelli, annunciando che si costituirà parte civile.
«Ho preso atto e ho condiviso la decisione dell’amministratore unico di Arca Puglia centrale Giuseppe Zichella di revocare l’incarico al direttore generale. Anche la Regione Puglia si costituirà parte civile nell’eventuale processo penale», dichiara in una nota il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. «In questo modo - prosegue Emiliano - seguiremo con grande attenzione i risultati delle indagini adottando tutte quelle misure che saranno ritenute necessarie per evitare che fatti analoghi possano ripetersi in futuro, fermo restando che si tratta di episodi avvenuti precedentemente alla nomina dell’amministratore unico Zichella».