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Ventura non è più il ct azzurro
Tavecchio è ancora presidente

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Ventura non è più il ct azzurro Tavecchio è ancora presidente

Mercoledì 15 Novembre 2017, 18:49

16 Novembre 2017, 16:41

ROMA - Gian Piero Ventura esonerato, Carlo Tavecchio ancora presidente della Federcalcio. Questo l’esito della riunione di oggi in Figc, questo il testo del comunicato diramato dalla Federazione al termine del vertice: «Nel corso della riunione convocata dal presidente della Figc, Carlo Tavecchio, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle componenti federali, Gravina, Nicchi, Sibilia, Tommasi e Ulivieri, è stato avviato un confronto a seguito della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Come primo punto all’ordine del giorno, Tavecchio ha comunicato la scelta sulla guida tecnica azzurra e, a far data da oggi, Gian Piero Ventura non è più il commissario tecnico della Nazionale. Il presidente federale ha altresì informato i rappresentati delle componenti, che ne hanno preso atto, della sua indisponibilità a rimettere il mandato per assumersi la responsabilità di sottoporre al consiglio federale di prossima convocazione una serie di proposte sulle quali i consiglieri saranno chiamati a esprimersi».

«A breve ci sarà un consiglio federale dopo questa riunione in cui si è parlato dell’esonero di Ventura e della volontà di Tavecchio di non dimettersi. Il presidente porterà un programma sul quale chiederà la fiducia». Lo ha dichiarato Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, al termine della riunione in Federcalcio. «Noi per andare avanti così? Prima vedremo cosa dirà nel consiglio federale e poi ci esprimeremo, non in modo pregiudiziale», ha aggiunto Sibilia.

«Il mister Ventura? E’ in casa dai suoceri qui vicino. Non si è mosso. E’ una persona speciale. Al di là della debacle azzurra, lo aspettiamo nel nostro ristorante per rincuorarlo": Piero Lasaracina, titolare del ristorante l'Ancora a Palese, poco distanza dall’abitazione dove l’ex ct Gian Piero Ventura ha atteso la notizia dell’esonero dalla panchina azzurra, non fa altro che ripetere che l’allenatore ligure «è una brava persona e non merita di rimanere segnato dal flop azzurro con la Svezia».

Condivide la scelta di ritirarsi per qualche tempo nella tranquillità della famiglia Antonio Di Gennaro, azzurro nei Mondiali messicani del 1986, di stanza a Bari dove anima una scuola calcio per ragazzi, oltre a essere commentatore sportivo per Mediaset: «L'esonero era nell’aria. Il progetto tecnico di Ventura - dice - è fallito per la Nazionale e i nostri colori. Il licenziamento è un passaggio prevedibile e obbligato. Una settimana di rilassamento mentale, con accanto il supporto della moglie Luciana, può essere una buona scelta. Gli è stato riservato un esonero pesante. Bisogna rispettare una persona che a livello di squadra e campo ha fatto bene, ha ottenuto ottimi risultati a Torino, con tante valorizzazioni di giovani».

Sul futuro di Ventura, Di Gennaro non si sbilancia: «Passerà un periodo di riflessione. Ha ancora delle chance di ripartire dalla panchina. Mi dispiacerebbe che fosse ricordato solo per il flop mondiale. Per iniziare un lavoro è un ottimo tecnico. Il prolungamento del contratto azzurro fino al 2020 gli avrebbe consentito di lavorare in prospettiva, ma l’eliminazione ha chiuso ogni discorso. Magari avesse avuto il ticket con Lippi: ci sarebbe stata maggiore esperienza internazionale». Infine il ricordo della rifondazione azzurro dopo i Mondiali dell’86: «Ci sono passato anche io dalle delusioni: ci vuole un cambio di tutto, non solo generazionale. Sono momenti tristi. Allora arrivò Vicini con i giovani dell’under 21 e l’Italia fece bene nei mondiali del 90'», conclude Di Gennaro.

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