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«Noi laureati come diplomati»
protestano studenti universitari
di Scienze della formazione

 
Rita Schena

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Rita Schena

Ateneo Bari

Lunedì 13 Novembre 2017, 14:13

14 Novembre 2017, 09:21

BARI - Anche a Bari gli studenti e neolaureati del corso di studi magistrale in Scienze della Formazione Primaria protestano contro l’ipotesi di far entrare nelle graduatorie a esaurimento (Gae) circa 60 mila diplomati magistrali ante 2001. Sulla questione il Consiglio di Stato si pronuncerà il prossimo 15 novembre decidendo sul ricorso presentato da oltre 60 mila diplomati che chiedono di entrare nelle graduatorie chiuse nel 2007.
Rappresentanti degli studenti universitari baresi hanno quindi organizzato un incontro dal titolo «Una laurea che non vale», riservandosi altre iniziative nei prossimi giorni in vista della pronuncia del Consiglio di Stato. La loro proposta è che «vengano attuate due corsie differenziate di concorso per chi ha il titolo di diploma e chi quello di laurea».

Se i giudici accogliessero il ricorso «significherebbe - dicono gli studenti - equiparare un corso universitario magistrale articolato in esami di didattica delle discipline, esami specifici inerenti ai metodi e alle strategie di insegnamento e a numerose ore di tirocinio a un diploma magistrale superiore. Inoltre, a seguito del conseguimento della laurea, per i laureati sarà necessario superare un concorso nazionale, che invece i diplomati non avranno motivo di sostenere perché accedendo a queste graduatorie possono direttamente concorrere per il ruolo».
Con l’immissione nelle graduatorie dei diplomati magistrali «tutti noi laureati e laureandi di Scienze della Formazione Primaria - dicono gli studenti - vedremmo svanire qualsiasi concreta prospettiva lavorativa nella scuola italiana, sia come supplenti, sia come docenti di ruolo, almeno per i prossimo 40 anni».

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