C’era anche una «nutrita delegazione dell’associazione “Matera Ferrovia Nazionale” in piazza Ridola, sabato mattina, ad attendere l’incontro con Matteo Renzi, che ha ascoltato le sollecitazioni del presidente del sodalizio, Nicola Pavese. Il gruppo era accompagnato dagli onorevoli Maria Antezza e Ludovico Vico, «che hanno seguito e sostenuto tutto l’iter per arrivare al completamento della ferrovia Ferrandina-Matera».
Pavese ha innanzitutto ringraziato Renzi per aver mantenuto la promessa fatta il 19 novembre dello scorso anno con il finanziamento per la connessione di Matera alla tratta ferroviaria Taranto-Salerno nella stazione di Ferrandina. Nel contempo il presidente di “Matera Ferrovia Nazionale” ha evidenziato la necessità di pensare e progettare la prosecuzione del binario Fsi dalla città dei Sassi verso Gioia del Colle-Bari-Taranto, in modo da realizzare nel giro di qualche anno uno strategico collegamento Salerno-Potenza-Matera-Bari. A vantaggio innanzitutto dei due capoluoghi lucani e di possibili sinergie. Questa tratta, secondo “Matera Ferrovia Nazionale”, non interferirebbe con le Fal che, come ferrovia locale, potrebbero continuare a occuparsi delle relazioni con l’area murgiana e segnatamente con treni metropolitani per Altamura e Gravina. Pavese ha inoltre riconosciuto a Renzi il fatto che, da presidente del Consiglio, con un apposito finanziamento, in pochi giorni, nel 2016, è riuscito a rimuovere una “pietra tombale rimasta volutamente ferma per oltre 150 anni”, quelli riguardanti la questione “ferrovia a Matera”. «È una vergogna che per tanti anni non sia stato fatto», è stato il commento di Renzi.
All’incontro erano presenti anche il coordinatore indicato dal governo nazionale per Matera 2019, Santo Nastasi, il sottosegretario Vito De Filippo, l’onorevole Salvatore Margiotta, il presidente della Regione, Marcello Pittella, gli assessori Luca Braia e Roberto Cifarelli, il presidente della Provincia, Francesco De Giacomo, e altre autorità. Quasi una sollecitazione per ognuno di essi as assicurare un particolare impegno a favore di questa importante infrastruttura diventata ormai decisiva per Matera, per lo sviluppo di tutto il territorio regionale e, quindi, per la crescita delle nostre comunità e del Sud Italia. Proprio per queste ragioni il presidente onorario dell’associazione materana, Francesco Di Caro, ha consegnato a Renzi il “Memorandum” del 1902 predisposto per la visita in Basilicata di Giuseppe Zanardelli, dove si evidenziavano, oltre 100 anni fa, le stesse carenze e le stesse attese di oggi riguardanti l’arrivo delle Ferrovie dello Stato a Matera.