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Ospedale del Salento, 2 sindaci
a Emiliano: «Il tempo è scaduto»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

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Da Maglie e Melendugno «avviso» al governatore: nel 2012 e 2015 parlava di una struttura nel Salento, ora tale piano non c'è più. Dica cosa vuol fare

Mercoledì 06 Settembre 2017, 10:54

13:23

Ritornano alla carica i sindaci di Maglie e Melpignano, Ernesto Toma ed Ivan Stomeo, che, dopo aver approvato nei rispettivi consigli comunali una delibera con la quale invitavano Emiliano a dare risposte in merito al nuovo Ospedale del Salento, non tardano a rincarare la dose:”Abbiamo deciso di approvare una delibera condivisa per invitare il Presidente Emiliano a dar seguito a due differenti atti, approvati dalla Giunta Regionale nel 2012 e nel 2015, che prevedevano non solo la realizzazione del nuovo Ospedale del Salento, ma anche l’individuazione dell’area, compresa tra Maglie e Melpignano, dove sarebbe dovuto
sorgere. Attendiamo di capire dal Presidente, nonché assessore alla Sanità, quali siano le sue reali volontà, dal momento che, in barba alle delibere approvate da due Giunte differenti, in occasione delle visite ai nosocomi del Barese, del febbraio scorso, ebbe a dichiarare:”…dobbiamo costruire un nuovo ospedale ad Andria, perché abbiamo bisogno in quest’area di un ospedale di secondo livello. Non è prevista la costruzione di altri nuovi ospedali da nessuna parte”. È evidente che, di fronte a queste dichiarazioni, viene meno quello che è il requisito fondamentale che ogni amministratore del territorio deve necessariamente
avere: la credibilità.”

Toma e Stomeo proseguono e annunciano proteste:”Avvertiamo la necessità di porre in essere ogni iniziativa a tutela dell’immagine del nostro territorio e della dignità dei nostri cittadini, che da troppo tempo vengono quotidianamente presi in giro da una Regione assente, immobile ed insensibile e lo faremo dentro e fuori dai palazzi, nella consapevolezza che la salute della gente valichi ogni frontiera politica. Porteremo i cittadini nelle piazze a protestare contro chi pensa di prendersi beffa del Salento, che oramai sembra condannato ad un destino di isolamento. Non tarderemo a fare le barricate. Il tempo è scaduto.”

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