TARANTO - Il neopresidente della Corte d’ Assise del processo per il presunto disastro ambientale causato dall’Ilva, Stefania D’Errico, e il giudice a latere Fulvia Misserini, pur respingendo nel merito eccezioni della difesa degli imputati in merito alla serenità e libertà di giudizio, hanno dichiarato di astenersi dal portare avanti il dibattimento e di rimettere ogni valutazione al presidente del tribunale Franco Lucafò. Sarà quest’ultimo a decidere se rinnovare loro la fiducia o assegnare il procedimento ad un altro collegio.
I difensori hanno presentato anche istanza di ricusazione dei due giudici, sulla quale comunque si esprimerà la Corte d’Appello. Le ragioni sono le stesse: eccezioni legate all’ insediamento del giudice Stefania D’Errico al posto del giudice Michele Petrangelo prima che questi vada in pensione per raggiunti limiti d’età (2 agosto), il fatto che il giudice D’Errico sia residente in uno dei quartieri considerati più inquinati e risulterebbe potenzialmente parte offesa, la partecipazione del giudice D’Errico a una iniziativa ambientalista organizzata dalla scuola e l’adesione del marito della giudice a un gruppo Facebook, risalente al 2012, chiamato 'Profumo di Ilvà, di chiara ispirazione ambientalista. Al giudice a latere Misserini, i difensori chiedono invece di astenersi per la sua frequentazione sporadica con un teste del processo indicato dal pubblico ministero.
La presidente D’Errico, dopo una lunga camera di consiglio, ha letto due ordinanze separate con cui respinge le eccezioni della difesa, ritenendo che non comportino la necessità dell’astensione obbligatoria, e sottolineando in particolare di essere stata indicata quale giudice togato aggiunto nel 2016 e che il giudice Petrangelo non avrebbe potuto, a causa di un impedimento, presiedere l’udienza odierna. Quanto al gruppo Facebook a cui ha aderito il marito e alle altre contestazioni, il giudice ha precisato che si tratta di fatti datati nel tempo e che non ci sono casi di «inimicizie gravi» con gli imputati.
Il processo è stato aggiornato al 20 settembre prossimo e l'udienza si terrà non più nell’aula di Corte d’Assise di Taranto ma nell’aula bulker dell’ex Corte d’Appello, al quartiere Paolo VI.
















