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«I voli delle Frecce tricolori
non sono solo spettacolo»

 
Il tricolore su San Nicola a mare dopo la magia del Corteo storico

Lunedì 08 Maggio 2017, 07:22

13:56

di Armando Fizzarotti


BARI - Tornano oggi a Bari dopo due anni, alle 16.30 per la Sagra di San Nicola, le «Frecce Tricolori». Cuore della manifestazione, il Comando Scuole / 3ª Regione Aerea sul lungomare Nazario Sauro per uno show che segna la prima tappa del tour 2017 della Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica militare.

Fa gli «onori di casa» il comandante, generale Fernando Giancotti, originario di Roma, comandante delle Scuole e della Regione aerea.

Generale,ci spieghi se le manovre spericolate e spettacolari delle Frecce Tricolori sono esercizi fini a se stessi o no.

«Non lo sono certamente. Sono evoluzioni spettacolari dove ogni particolare è calcolato ed il rischio ridotto al minimo. Le Frecce Tricolori sono uno dei tanti gruppi di volo dell’Aeronautica Militare, da questi vengono i loro piloti e a questi essi ritornano dopo un periodo nelle Frecce. Queste rappresentano dunque i loro colleghi impegnati in compiti operativi e addestrativi, attraverso manovre che dimostrano la capacità professionale e insieme la passione e la lucida, determinata precisione della Forza Armata. Le Frecce fanno ciò con un grande valore aggiunto: esse portano il tricolore negli occhi e nei cuori dei nostri concittadini e in tutto il mondo, mostrando cosa il nostro Paese sa fare ed evidenziando il lavoro di tanti uomini e donne dell’Arma Azzurra che lavorano in silenzio con lo stesso fine: formare un’Aeronautica sempre più coesa e sempre più utile al Paese».

Quest'anno per la prima volta per San Nicola si è scelta la denominazione di Bari Air Show. È il segno di una partecipazione ancora più stretta ai festeggiamenti cittadini?

«Ormai il territorio di Bari e l’Aeronautica Militare vivono il loro rapporto in maniera intensa e fortemente collegata ed è normale che, come accade nei momenti di festa, ci si ritrovi tutti insieme a festeggiare tra cultura, tradizioni e sentimenti forti».

Comando scuole / 3ª Regione aerea a Bari da decenni. Qual è il rapporto fra l'Arma Azzurra e la città? 

«Il Comando scuole 3ª Regione aerea è uno dei tre alti comandi dell’Aeronautica militare e si occupa di una attività molto delicata: selezione, formazione e addestramento. Dunque, ha radicata nella sua cultura la vicinanza ai giovani, il futuro non solo della forza armata ma della nazione. Non a caso, da poco, abbiamo stimolato e concorso alla realizzazione di una grande e complessa esercitazione di protezione civile che ha visto coinvolte tutte le componenti istituzionali e del volontariato, sotto l’egida della Prefettura di Bari, al fine di formare una vera e propria cultura dell’emergenza in particolare tra i giovani. Nelle tante, molto realistiche simulazioni esercitative sono state coinvolte fattivamente tre scuole superiori (“Socrate”, “Euclide” e “Salvemini”) ed è stata data la possibilità ai ragazzi di svolgere un percorso formativo sull’emergenza che li ha visti poi protagonisti durante l’esercitazione. La partecipazione ai festeggiamenti del santo Patrono è pressoché consequenziale perché siamo convinti che si comunichi facendo, ma anche partecipando ai momenti importanti della nostra comunità».

E lei generale Giancotti ha una «tradizione» anche personale nel suo percorso professionale con la Terra di Bari?

«Sono stato in Puglia molti anni. Sono arrivato da giovane sottotenente pilota presso il 36° Stormo di Gioia del Colle e lì ho svolto tutta la mia carriera di volo, fino a divenire comandante di Gruppo e poi di Stormo. È stato un periodo di 14 anni complessivi che mi ha dato moltissimo. Ora sono a Bari come Comandante delle scuole e del Presidio militare è per me un piacere e un onore ritrovarmi in questa terra accogliente ed ospitale, che sento anche mia. Posso dire di sentirmi “pugliese di adozione”».

Il Libro Bianco sulla Difesa può far prevedere cambiamenti per l'Aeronautica militare in Terra di Bari?

«Le Forze Armate debbono rivedere la loro struttura e presentarsi in una forma ancora più snella ed al passo con i tempi. Questo non significa dover rinunciare ai propri capisaldi e penso che la presenza su Bari sia uno di questi».

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