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I dem di Emiliano attaccano
«Torna il rischio trivelle»

 
I dem di Emiliano attaccano  «Torna il rischio trivelle»

Interrogazione a Calenda: «Retromarcia rispetto al referendum»

Venerdì 07 Aprile 2017, 10:29

ROMA - «I deputati che aderiscono a “Fronte democratico”, l'associazione che sostiene Michele Emiliano nella corsa alla segreteria nazionale del Pd, interrogano il ministro Calenda sull'ultimo dm che di fatto consentirebbe alle compagnie petrolifere la possibilità di modificare il programma di sviluppo previsto al momento del rilascio di una concessione e recuperare le riserve esistenti anche entro le 12 miglia».

Lo rende noto una nota stampa firmata dai parlamentari Ginefra, Boccia, Castricone, Chaouki, Grassi, Marroni, Mongiello, Pelillo, Taranto e Valiante.

«Questo decreto ministeriale nei fatti comporterebbe una retromarcia rispetto alle misure adottate dal Governo prima del referendum sulle trivelle del 17 aprile scorso. Chiediamo al Ministro Calenda: «quali siano state le valutazioni che lo hanno indotto a perseguire tale scelta, se non ritenga opportuno un repentino ritiro di detta misura in ossequio ai limiti di legge in materia estrattiva, se siano stati valutati i profili di costituzionalità di tale DM, se non ritenga opportuno avviare in seno alle Commissioni parlamentari competenti e nella Conferenza Stato-Regioni un'ampia consultazione anche al fine di recepire gli indirizzi del legislatore e degli attori locali».

«In particolare - aggiungono i deputati dem - l’articolo 15 del decreto consentirebbe, di fatto, alle compagnie petrolifere non solo di terminare un progetto, ma persino di modificare il programma di sviluppo previsto al momento del rilascio di una concessione e recuperare le riserve esistenti anche entro le 12 miglia. Tale articolo appare quindi essere in contrasto con il dettato dell'articolo 1, comma 239, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, che dispone il divieto di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all'interno del perimetro delle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro 12 miglia dalle linee di costa, fatti salvi i titoli abilitativi già rilasciati per la durata di vita utile del giacimento e comunque nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. In tal modo, inoltre, sarebbero vanificati anche gli obiettivi al 2030 di Winter package e di rispetto degli accordi di Parigi, proseguendo con la corsa alle energie fossili».

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