BRUXELLES - «31 miliardi di euro e 30 programmi, tutto fermo!!! Magra consolazione sapere che ci avevamo visto giusto. Proprio una settimana fa ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea su «Criticità relativa alla programmazione delle Politiche di Coesione in Italia per il periodo 2014-2020», segnalando il ritardo e l’inadeguatezza delle autorità nazionali e regionali nell’individuare le autorità di gestione, controllo e certificazione». Così Raffaele Fitto, europarlamentare e leader dei Conservatori e Riformisti.
«Ieri fonti Ue da Bruxelles - aggiunge Fitto in una nota - hanno confermato queste preoccupazioni: nonostante l’Italia sia il secondo Paese beneficiario nell’Unione, dicono, la situazione è una delle peggiori, se non la peggiore con una manifesta incapacità a utilizzare i Fondi Comunitari, e attuare i programmi concordati. Invece di perdersi in polemiche velleitarie su una pseudo flessibilità, firmare patti per il Sud farsa, sarebbe il caso che il governo italiano prenda le misure necessarie per attuare programmi e misure che incidono realmente sulla vita dei cittadini».
Immediata la replica del sottosegretario De Vincenti: «I fondi europei a disposizione dell’Italia per la programmazione 2014-2020 non corrono alcun rischio. Tutto sta procedendo regolarmente, le autorità di gestione controllo e certificazione sono tutte già state nominate, stanno lavorando e i programmi stanno procedendo». Questa la rassicurazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. «Quel che c’è di vero - conclude l’esponente dell’esecutivo - è che un barocco iter burocratico di Bruxelles rallenta la procedura di accreditamento delle autorità già nominate, non solo di quelle italiane ma di tutti i Paesi europei».
«Nonostante ciò -prosegue il sottosegretario alla presidenza - il lavoro procede e siamo certi, come testimoniato dallo straordinario recupero compiuto da questo Governo sui fondi 2007-2013, che l’avvio di questa programmazione raggiungerà gli obiettivi annuali che ci siamo prefissati».
Controreplica di Fitto: «La replica del sottosegretario De Vincenti non è convincente, anzi conferma le mie preoccupazioni: non un euro è stato ancora speso dei fondi 2014/2020».
«Inoltre - aggiunge - sul raggiungimento degli obiettivi della programmazione 2007-2013 vorrei ricordare a De Vincenti che questo è stato possibile soprattutto grazie all'accordo sottoscritto tra il Governo e la Commissione europea il 7 novembre 2011 che ha consentito di riprogrammare le risorse del cofinanziamento nazionale escludendole dagli obiettivi n+2. Infatti a fronte di 60 miliardi programmati sono stati spesi, al 31 dicembre 2015, 45 miliardi di euro».