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«Fertility day? A Taranto
la maternità è negata
dall'inquinamento di Stato»

 
Rita Schena

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Rita Schena

taranto inquinamento

Sabato 03 Settembre 2016, 16:06

TARANTO - «Sa il Ministro che a Taranto le 'giovani coppie creative' devono combattere prematuramente con malattie gravissime causate dall’industria inquinante e dai complici criminali che non la chiudono per sempre?» Lo scrivono le donne aderenti all’associazione 'Taranto Lider commentando lo slogan 'Fertility day' lanciato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

«A Taranto - aggiungono - una coppia su quattro è infertile, non è un’invenzione o uno slogan giornalistico. Studi accreditati di ricercatori del Policlinico di Bari l’hanno affermato anni addietro e noi stessi abbiamo fatto da cassa di risonanza agli esiti di questi studi. Sa il ministro che le donne a Taranto devono lottare con una malattia chiamata endometriosi, legata alla contaminazione presente sul territorio, una malattia cronica e invalidante che distorce e distrugge l’apparato riproduttivo femminile causando sterilità?» La risposta, puntualizzano, «è Sì: il Ministro lo sa, perché ha inserito l’endometriosi nei nuovi Lea. Il Ministro è al corrente di cosa comporta essere ammalate di endometriosi. Dovrebbe preoccuparsi di lanciare una campagna informativa a tappeto fra le giovani donne, per preservarle dai danni procurati dall’endometriosi non diagnosticata. Ecco, forse questo potrebbe essere utile».

Il tema della fertilità «sta molto a cuore - sottolinea ancora Taranto Lider - anche alle coppie della città di Taranto, costrette ad inseguire il sogno di un figlio senza alcun sostegno da parte del Governo, né morale né economico. ll Ministero della Salute dovrebbe tutelare la salute ed il benessere delle donne e dei futuri bambini, assistere nella procreazione e nell’infanzia, non invitare genericamente a fare figli». «Le donne - concludono - meritano rispetto per la loro essenza e non in virtù del loro poter procreare, in virtù di una maternità che deve essere una scelta, tra l’altro spesso negata da un inquinamento di Stato. Ribadiamo con forza la prerogativa di vivere in un ambiente sano nel quale poter formare una famiglia e rispediamo al mittente una campagna vergognosa ed offensiva».

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