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Città metropolitana, da 15 mesi
aspettano iscrizione in un albo

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Provincia Bari

Sette mesi per fare un esame di tecnico di acustica ambientale e da 5 sono in attesa dell'abilitazione

Giovedì 01 Settembre 2016, 11:00

12:09

Nel Paese in cui si parla di snellimento di «burocrazia amica», i paradossi non mancano. Il «caso» è quello dei corsisti del Politecnico, quelli che - dopo aver frequentato (e pagato) un corso di tecnico in Acustica ambientale - da un anno e mezzo rincorrono i tempi della Città metropolitana per avere la tanto attesa iscrizione nell'albo professionale.
Della vicenda ci siamo occupati nel dicembre scorso, quando rilevammo la situazione di stallo ­ che si trascinava già da sette mesi ­ che vedeva i giovani corsisti (ingegneri o architetti) in attesa di una decisione per frequentare un esame di abilitazione. Il nostro articolo permise di scoprire che un dipendente ­ questo ci fu riferito ­ aveva dimenticato la pratica in un cassetto e che la nomina della commissione d'esame era rimbalzata da un ufficio altro della ex Provincia: da quello della Formazione a quello dell'Ambiente.
Chiarito l'equivoco ­ all'epoca il sindaco metropolitano Antonio Decaro andò su tutte le furie ­ i corsisti sostennero l'esame di abilitazione dopo la nomina di una commissione, superando (tutti) positivamente la prova.
Tutto a posto dunque? Macché. Il 9 maggio scorso, la Città metropolitana scrive agli interessati comunicando ufficialmente il superamento dell'esame e informando di un altro adempimento ai fini dell'iscrizione: la presentazione di apposita richiesta secondo lo schema dì domanda riportato nel regolamento regionale. «Tale atto ­ scrive la Città metropolitana ­ è necessario per la materiale iscrizione nell'apposito albo». I corsisti, ancora una volta, hanno obbedito alla burocrazia.
Ma da quel momento nessuna notizia. Evidentemente, o perchè serve una commissione di esperti per trascrivere l'esito di un esame, o perchè magari lo stesso dipendente avrà dimenticato qualcosa, sta di fatto che da maggio (esattamente un anno dopo la fine dell'ultima lezione del corso) questi tecnici sono in attesa di avere il tanto atteso pezzo di carta di avvenuta iscrizione nell'albo dei professionisti.
Dopo l'ultimo foglio bollato non hanno saputo più nulla. Insomma, dall'ultima lezione, nel 2015, ci sono voluti sette mesi per nominare la commissione, altre tre per fare gli esami, e da circa quattro mesi non si riesce a trascrivere l'esito dell'esame nell'apposito albo. Nel frattempo se ne sta andando anche il 2016. In questo caso, il dirigente coinvolto del settore Ambiente, ufficio incaricato delle procedure per iscrivere i tecnici nell'albo, sarebbe lo stesso che guidava l'altro settore, la Formazione coinvolto nella prima fase della procedura, quella per sostenere l'esame. Il caso, insomma, a lui dovrebbe essere già noto.
Sorge spontanea una domanda: è davvero così difficile, oppure alla Città metropolitana – dove non mancano i riconoscimenti economici ­ sono talmente impegnati da non trovare il tempo per fare un atto dovuto? La nuova riforma Madia rischia di fare molte... vittime.

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