FRANCESCO PETRUZZELLI
Portoghesi incalliti. Così incalliti da non aver nulla da temere, nemmeno la multa, le ingiunzioni di pagamento e le iscrizioni a ruolo di Equitalia. Molti infatti risultano alla fine nullatenenti, nullafacenti, disoccupati e pregiudicati. E così il viaggio gratuito a bordo è sempre assicurato. Con buona pace dell’Amtab che non riuscirà nemmeno a recuperare un solo euro.
A certificarlo i primi dati del 2016 sul popolo dei viaggiatori scrocconi: al 31 maggio scorso solo il 24,23 per cento dei multati ha poi pagato la sanzione. In pratica due portoghesi ogni dieci.
Succede anche questo sulle linee urbane dell’azienda di trasporto urbano all’indomani della tolleranza zero, avviata in collaborazione con la polizia municipale, dall’avvento/ritorno del comandante Nicola Marzulli alla guida dell’Amtab prima e della Polizia Municipale subito dopo, contro quelli che utilizzano il trasporto pubblico locale ostinandosi a non munirsi di biglietto.
È uno dei dati del rapporto Amtab, consegnato nelle scorse ore alle commissioni consiliari Aziende e Trasparenza, nel quale emergono numeri da capogiro sul tasso di evasione. Al quale però non corrisponde un adeguato introito delle sanzioni per le casse della partecipata barese. Il 2016 infatti rischia di chiudersi con numeri da record se si pensa che nei primi cinque mesi sono stati 7729 i passeggeri scovati a bordo senza regolare tagliando di viaggio, tanti quanti i 7791 di tutto il 2015, quando i verificatori non potevano contare però sull’ausilio dei vigili urbani.
Il picco dei furbetti si è registrato a febbraio con 2451 scrocconi, passati poi a 2114 nel mese di marzo e progressivamente diminuiti ad aprile con 1473, per poi calare notevolmente a maggio con appena 258 multati, quando ormai la voce sui controlli a tappeto si è diffusa tra i pendolari, scoraggiando la salita a bordo senza il regolare ticket.
Insomma, la paura di sanzioni e di verifiche a bordo c’è, in tanti decidono adesso di acquistare il biglietto – in queste settimane numeri da record ad esempio per la vendita dei tagliandi da un euro di corsa semplice, complice il rincaro sulle altre tipologie dei titoli di viaggio – ma c’è ancora una buona sacca di furbetti che decide di non pagare la multa da 50 euro, che poi raddoppia a 100 trascorsi i 30 giorni dal verbale.
«Questo 24,23 per cento è un dato comunque migliorabile entro la fine dell’anno – spiega il direttore generale dell’Amtab, Francesco Lucibello - Certo, in molti casi il recupero delle somme è difficile e per somme così esigue spesso diventa persino più costoso rivolgersi a un avvocato. Con Equitalia ad esempio abbiamo recuperato solo l’8 per cento delle sanzioni, un dato che la dice lunga sulla convenienza delle operazioni di riscossione».
Il 2015 infatti si è concluso con il 38,42 per cento delle multe regolarmente pagate, ma su numeri decisamente più bassi. Lo scorso anno infatti le sanzioni viaggiavano su una media mensile di 649, troppo poche considerando che i bus sono sempre affollati perché in tanti, a causa della crisi, hanno riscoperto il trasporto pubblico collettivo. Poi a gennaio il cambio di rotta con il ritorno al comando della polizia municipale di Nicola Marzulli che, tra le altre cose, è anche presidente dell’Amtab. Marzulli ha infatti organizzato un servizio dedicato con pattuglie di vigili che a sorpresa fermano i bus e scortano la salita a bordo dei verificatori. Le porte del mezzo vengono chiuse e dal quel momento inizia il controllo a raffica di tutti i passeggeri.