Sabato 06 Settembre 2025 | 13:02

Il potentino che nel 1914
creò gli scout a Udine

 
Lucio Costantini

Reporter:

Lucio Costantini

Il potentino che nel 1914  creò gli scout a Udine

Insegnò educazione fisica agli studenti del ginnasio-liceo della città friulana

Giovedì 28 Aprile 2016, 12:22

di Lucio Costantini

POTENZA - Nell'atrio del liceo classico Jacopo Stellini di Udine una lapide risalente agli anni '20 ricorda gli studenti e i docenti di quella scuola caduti nel corso della Grande Guerra. Sotto di essa sono passate generazioni di studenti e di docenti, ma nessuno mai s'interessò a quei nomi, tra i quali vi è quello del sottotenente Pasquale Pomarici, originario di Potenza. Dal maggio 1915 all'ottobre del '17, quell'edificio fu sede del comando supremo dell'esercito. Allora stava prendendo piede un po' ovunque un originale movimento giovanile e metodo educativo, lo scoutismo; sorto in Gran Bretagna nel 1907 grazie all'intuizione di Robert Baden-Powell (1857-1941), si estese rapidamente in altre nazioni. In Italia si deve arrivare al 1912 per vedere l'istituzione di un'associazione con solide basi, il Cngei, Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani, di ispirazione laica. L'Asci, Associazione Scoutistica Cattolica Italiana, sorse quattro anni dopo. Cosa accadde al riguardo a Udine in quegli anni?

Il 24 novembre del 1914, l’ingegner G. Fachini scrive sul giornale locale La Patria del Friuli: «Un’iniziativa del prof. Pomarici, insegnante di educazione fisica nel nostro Ginnasio-Liceo, ha messo in questi giorni in subbuglio diverse famiglie, ove irrequieti e vivaci scolari del ginnasio superiore pretendono l’autorizzazione dei genitori per l’adesione ad una “Sezione scolastica di ragazzi esploratori”».

L’autore della lettera al giornale cita Baden-Powell, e indica gli scopi del metodo educativo scout. Il 10 dicembre successivo, sul medesimo giornale, il Prof. Pomarici rispondendo alla lettera dell’ingegner Fachini tratteggia le linee di fondo dell’educazione impartita tramite il metodo scout del Cngei e si preoccupa di rassicurare le mamme sulla bontà dell’iniziativa pedagogica che sta per nascere a Udine. Il docente si chiede: «(...) chi si unisce a me per la formazione del Comitato? Per le cariche ecc.?».

Il comitato fondatore si costituisce il 7 marzo 1915. La Patria del Friuli ne dà notizia titolando: “Il corpo dei ‘giovani esploratori’ costituito anche a Udine”. Nel corso di quella prima, affollatissima riunione il conte Giuseppe di Colloredo, che presiede l’assemblea «corregge un errore in cui sono incorsi i giornali che a lui hanno attribuito il primo pensiero dei giovani esploratori a Udine, mentre il merito ne spetta primo al console del Touring Club signor cav. Tedeschi, e poi ai signori prof. Pomarici, cav. Rocca e ing. Fachini».

Alla fine di ottobre del 1917, a causa della ritirata di Caporetto, Udine, capitale della guerra, si svuotò. Agli scout vennero affidati compiti di smistamento e assistenza a favore dei profughi in diverse località e stazioni ferroviarie lungo la penisola.

Il professor Pasquale Pomarici, nato a Potenza il 4 novembre 1882, fu richiamato alle armi con il grado di sottotenente nel 104° Battaglione della Milizia Territoriale. Morì il 3 novembre 1918, probabilmente a causa di una malattia contratta in guerra, a Dicomano, in provincia di Firenze, dove il suo nome è scolpito sul monumento che ricorda i caduti della Grande Guerra. Il Provveditore agli Studi di Udine, dottor Giulio Antonibon, lo ricordò nel discorso vibrante da lui tenuto il 27 gennaio 1919 inaugurando la nuova sede del regio ginnasio-liceo e il suo nome venne inciso su una lapide tuttora visibile nell'atrio della scuola udinese.

Il professor Pomarici, ebbe da Cecilia Maria Barbarossa, di Canosa, quattro figli. La vedova si risposò a Dicomano con Carlo Tanini nel 1922 e diede alla luce quattro figlie. Il nucleo familiare si trasferì a Bergamo nel 1949 dove la signora Cecilia Maria si spense nel 1974. Non sono riuscito a trovare tracce dei discendenti.

Scrivo queste righe dalla mia città, Udine, dove lo scoutismo è vivo e vitale, lieto di poter gettare un ponte fino a Potenza, nella speranza che del benemerito potentino professor Pomarici, che si ricorda a così grande distanza dal luogo natale, si riescano a cogliere altri frammenti di vita.

[* Giornalista di Udine]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)