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«Colpevole la cricca del Dalai Lama»

 
«Colpevole la cricca del Dalai Lama»

Martedì 18 Marzo 2008, 00:00

09 Luglio 2025, 17:25

PECHINO - Nuove accuse al Dalai Lama sono state rivolte dal governo cinese a proposito delle proteste in Tibet, che hanno scatenato la reazione delle forze di sicurezza della Repubblica Popolare: «Ci sono ampia evidenza e prove abbondanti che dimostrano come gli incidenti siano stati organizzati, premeditati, diretti e incitati dalla cricca del Dalai Lama», ha denunciato il primo ministro di Pechino, Wen Jiabao, nel corso di una conferenza stampa. «Tutto questo», ha incalzato Wen, «ha dimostrato a maggior ragione che non sono altro che menzogne le ripetute pretese della cricca del Dalai Lama, secondo cui essi non perseguono l'indipendenza bensì il dialogo pacifico».
«Le accuse al governo cinese, di essere coinvolto nel cosiddetto genocidio culturale, non sono altro che bugie», ha rincarato la dose Wen. Dall'esilio di Dharmasala, la cittadina nel nord dell'India dove riparò nel 1959, nei giorni scorsi il leader spirituale dei buddhisti tibetani aveva pubblicamente denunciato appunto il genocidio culturale perpetrato dalla Cina nella sua patria, dove la popolazione autoctona è diventata numericamente inferiore agli immigrati han, la principale etnia cinese, e relegata di fatto ai margini della vita economica e sociale.
A detta del premier di Pechino i disordini in Tibet hanno smascherato i due volti del Dalai Lama, insignito nell'89 del premio Nobel per la Pace. «Occorre tenere conto non soltanto di quello che dice il Dalai Lama, ma anche di quello che fa», ha tagliato corto Wen.

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