Domenica 07 Settembre 2025 | 00:32

Bari, blitz contro il clan Parisi
10 arresti e sequestri per 56 milioni

 
Nicola PEPE

Reporter:

Nicola PEPE

Savinuccio Parisi

Michele Parisi, il fratello del boss Savinuccio

Martedì 23 Febbraio 2016, 07:59

20:35

BARI - Imprenditori che diventano carnefici e decidono di estorcere denaro ai colleghi: è uno degli aspetti emersi nel corso delle indagini che oggi hanno condotto all’operazione «Clean up», pulizia, che all’alba ha consentito ai militari della Guarda di finanza di eseguire a Bari 10 ordinanze di custodia cautelare su 11 (5 in carcere e 6 ai domiciliari) a parenti e sodali del superboss del quartiere Japigia Savino Parisi.

Per gli inquirenti, a capo del gruppo di estorsori arrestati oggi, c'era uno dei fratelli di «Savinuccio», Michele Parisi, chiamato «gelatina», aiutato - secondo quanto emerso dalle indagini - dall’altro loro fratello Nicola e dal procugino Tommaso.

L’indagine è stata avviata dopo la denuncia di un imprenditore di Bisceglie, Adamo Zingarelli, specializzato nel commercio di prodotti ittici, poi rivelatosi - secondo quanto accertato dagli investigatori - il basista di alcune rapine di danaro che sarebbero dovute avvenire per strada ai danni di commercianti concorrenti. Rapine però a cui il gruppo ha rinunciato per cause imprevedibili come il cambio di itinerario, del giorno o del porto di partenza. Il gruppo aveva deciso di appropriarsi dei soldi che due imprenditori presi di mira portavano con loro per acquistare prodotti ittici dalla Grecia.

Dalle indagini, avviate a novembre 2012, emerge un sistematico ricorso da parte degli arrestati all’attività estorsiva nei confronti di cantieri edili mediante richiesta di somme di denaro ai titolari delle imprese o di assunzioni. Il gruppo, in particolare, se non chiedeva denaro, pretendeva per esempio l’assunzione di guardiani o operai con varie specializzazioni per garantirsi una diretta fonte di notizie in relazione alle attività strategiche del cantiere e poi mettere a punto una più incisiva attività estorsiva.

Tra le vittime 'predilettè del gruppo c'erano, quindi, titolari di cantieri edili, alcuni indagati per avere reso false dichiarazioni coprendo l’attività estorsiva in atto nei loro confronti e titolari di aziende di prodotti ittici e caseari. Michele Parisi, per esempio, avrebbe imposto al titolare di un caseificio, di simulare la sua assunzione per incassare lo stipendio e poi l’indennità di disoccupazione. Così, attraverso il ricorso a minacce, fisiche e a mano armata, al danneggiamento di mezzi da cantiere, il gruppo si faceva consegnare denaro contante o buoni di benzina lì dove non c'era immediata disponibilità di soldi.

Tra le altre singolari richieste dei criminali, al commerciante di prodotti ittici che da vittima è poi diventato carnefice, hanno chiesto 1 euro per ogni chilo di pescato importato dalla Grecia (circa 1000 euro a settimana). Ma sono stati presi di mira anche caseifici di Gioia del Colle soggetti all’imposizione di prezzi più alti di vendita dei prodotti per conseguire maggiori profitti lì dove il clan aveva cominciato ad assumere il controllo in violazione della libera concorrenza. Infine, tra i criminali, c'è anche chi ha preteso la consegna di piastrelle per fini privati.

Estorsioni con minacce di ritorsioni fisiche che una intercettazione spiega in modo concreto. Il gruppo si rivolge così a una delle vittime delle estorsioni: «Vedi che tu stai lontano, noi stiamo vicini, capito? Se tu stai lontano, noi stiamo vicini alla tua famiglia! Hai capito?....Io ti vengo a trovare a Venezia". 

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni riconducibili agli arrestati per circa 57 milioni di euro, tra cui 11 auto e tre motoveicoli, 27 immobili, cinque società e due aziende.).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)