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«Vergara mi dette la busta coi soldi»

 

I verbali che accusano il sindaco. E la Digos sequestra un elenco con aziende e cifre

Lunedì 08 Febbraio 2016, 17:26

09 Febbraio 2016, 19:52

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

Era l'alter ego di Mimmo Consales, l'unico - raccontano - a poter parlare a suo nome. Per un anno e mezzo Cosimo Saracino è stato l'ombra del sindaco di Brindisi. Ma poi, all'improvviso, qualcosa si rompe. È lo stesso giornalista mesagnese a chiedere di parlarne con i Pm, pochi giorni dopo le perquisizioni della Digos che fanno scoprire l’avvio di una indagine sul primo cittadino. «Per fare il mio lavoro - mette a verbale Saracino - bisogna avere la serenità anche di ascoltare la gente, di capire i problemi. Io dopo quel 19 di novembre non ho più avuto questa serenità, quindi ho deciso dì troncare di netto questo rapporto».

Accade quando il giovane capo dello staff comprende che le tre buste di denaro transitate dalle sue mani per essere consegnate agli impiegati di Equitalia non venivano dalla tasca di Consales. E che il commercialista Vergara, finito ai domiciliari insieme al sindaco, non era il professionista di fiducia del primo cittadino: «Non posso nascondere di sapere - rivela - che era anche il commercialista della società Nubile». Tutto divenne chiaro dopo un incontro al bar. «Il dottore Vergara intorno alle 9 e mezza, dieci, mi chiama, dice "Saracino, lei è in ufficio?” (...) Prima di scendere, dico al sindaco “è arrivato il dottor Vergara". "Ah, sì, vai, non ti preoccupare”. Vado dal dottor Vergara, (...) "sì, io son venuto a consegnare dei documenti” e mi esce una busta dalla borsa, dico “questi sono i documenti?”,“Sì”. Li prendo e li metto in tasca. (...) “Salgo sopra e il sindaco dice: “che cosa ti ha dato?, “ecco, tieni la busta”, “no”, dice, “apri”. La apro e c’erano dei soldi, vedo che ci sono dei soldi, dico “Sindaco, tienili", “no, tienili tu Cosimo, sai quanto mi fido di te e quindi tranquillamente prendili tu». Erano, spiegherà Consales al suo segretario, i soldi per pagare una delle rate di Equitalia. Li ha contati, chiedono i Pm De Nozza e Toscani a Saracino? «Li ho contati... 4.560». Cioè l’importo esatto della rata pagata il 29 ottobre 2013 all’ufficio postale: Consales sarà costretto a provvedere da solo, perché l’impiegato di Equitalia stavolta si rifiuterà di fare l’operazione. «Leonardo Cofano mi ha detto queste parole, le ricordo perché mi sono rimaste impresse: “La procedura interna utilizzata dal vecchio direttore, questa direttore non la vuole più fare. Quindi mi ha chiesto di stampare dei bollettini postali che ti porto, bollettini postali che possono essere pagati in contanti o alla posta”».

Dalle mani di Saracino, secondo la ricostruzione della Procura che il gip Giuseppe Licci illustra nell’ ordinanza eseguita sabato mattina, passeranno soldi altre due volte. Un’indagine vecchia maniera, fatta di indizi e di riscontri, che la Digos e la Procura diretta da Marco Di Napoli hanno portato avanti in maniera chirurgica. Grazie al racconto dell’ex segretario (ma anche grazie a qualche funzionario comunale onesto e con le spalle larghe) i magistrati hanno capito che quei 30mila euro versati da Consales in contanti a fronte del debito previdenziale da 315mila euro contratto dalla sua ex società, la News sas, provenivano in realtà da Cosimo Screti, padrone della Nubile, finito in carcere: in cambio, secondo l’accusa, il sindaco avrebbe emanato un’ordinanza per consentire alla società di aprire un centro di trattamento dei rifiuti che non poteva essere aperto, e che funzionava talmente male da truffare i Comuni del Brindisino. «Il sindaco - mette a verbale il giornalista mesagnese - mi consegna una busta per il pagamento di una rata ad Equitalia, me la consegna e credo, non ne sono sicuro, che sia stata effettuata questa cosa in una giornata particolare in cui c'era un Consiglio comunale». Poi, in un’altra circostanza successiva: «È avvenuto un altro pagamento a Palazzo Nervegna, però nella sala conferenze. Quei giorno il sindaco mi aveva consegnato sempre la busta, mi aveva detto di chiamare Leonardo Cofano per il ritiro a Palazzo Nervegna. E quindi è venuto Leonardo Cofano». Cofano che, secondo Saracino, era molto interessato alla vicenda: «In qualche altra occasione Cofano è venuto per dire “ricorda al sindaco di fare qualche versamento in acconto perchè altrimenti perde il diritto alla dilazione”».

Saracino è testimone anche quando Consales deve incontrare Screti. «Veniva anche presso gli uffici del sindaco e in più in qualche occasione il sindaco mi ha chiesto, diciamo, la disponibilità, perché vìveva a Mesagne, di avere un posto dove poter incontrare Screti, come anche ha incontrato altri imprenditori, altre persone e io gli ho messo a disposizione un locale che ho in Piazza 4 Novembre al numero...». Due o tre incontri con l’uomo dei rifiuti «proprio all'inizio quasi dell'attività amministrativa». In un caso Saracino preparò su richiesta di Consales anche le copie di alcuni provvedimenti, tra cui la famosa ordinanza che permette a Nubile di aprire il centro di trattamento. E Vergara? «Quando finì l'incontro dico “Sindaco, ma che cosa stai combinando? Per quale motivo ti devi prendere il commercialista di una società che lavora comunque con il Comune? Che cosa devono dire le persone? Che il commercialista te lo paga la società ?”. Dico “cerca di riflettere su questo, no!”. Dice: “Ma è una persona che è competente su questa materia, è una persona che riesca a fare questi atti in maniera precisa”.

Va detto che secondo la Procura di Brindisi anche Leonardo Cofano sarebbe una «vittima» dell’ex direttore provinciale Giuseppe Puzzovio, accusato di concussione nei confronti dei dipendenti di Equitalia per averli costretti a trasformare il denaro di Consales in assegni circolari attraverso i propri conti correnti privati. Una vicenda che è già a processo e che rappresenta il primo step dei guai giudiziari del sindaco. Guai che potrebbero non essere finiti. Nella perquisizione a casa di Consales, la Digos ha trovato «fogli manoscritti - recanti, in alto a destra, l’intestazione “Città di Brindisi, il Sindaco" - contenenti l’indicazione di un elenco di società e di somme di denaro, elenco che ricomprendeva anche la società Nubile srl». «Anche», non «soltanto»: a Brindisi c’è altra gente che trema.

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