Parte da Conversano la crociata pugliese contro il famigerato grasso (ma farà davvero male?) entrato nel mirino dei salutisti (dal 13 dicembre 2014, è entrata in vigore una normativa europea che obbliga i produttori a specificare sull'etichetta se viene usato olio o grasso di palma, mentre prima c'era la dizione più generica di olio vegetale). Non pochi i produttori di taralli che rivendicano, con orgoglio, l’uso dell’olio di palma nell’impasto dei taralli. Ma di pari passo si ingrossa il «partito» di chi difende la tradizione pugliese e considera l’uso di oli vegetali un rischio per un patrimonio gastronomico custodito da generazioni.
Dal 10 al 14 ottobre, la crociata dei difensori della tradizione pugliese approderà a Colonia, in Germania, dove è in programma «Anuga», la fiera internazionale dell’alimentazione e della ristorazione. «E’ una rassegna - spiega Roberto Renna, direttore di Puglia Sapori, l’azienda di Conversano, attiva dal 1991, che ha come core business la produzione di taralli e tarallini anche bio e senza glutine, presente in tutta Italia nella grande distribuzione - che ci offre l’opportunità di varcare i confini nazionali. Per noi è una occasione di confronto con competitor attuali e potenziali, oltre che di analisi del mercato internazionale e di contatto per valutare potenziali fornitori e migliori materie prime sulle quali siamo molto attenti. In primis l’utilizzo esclusivo di olio di oliva ed extra-vergine, che noi difendiamo. Proprio per questo abbiamo mantenuto una lavorazione artigianale per il prodotto-simbolo della tradizione pugliese, sebbene ciò comporti notevoli sacrifici in termini di costi di produzione, evitando di perseguire politiche di prezzo che prevedano l’utilizzo di materie prime di scarsa qualità e di dubbia origine. Eclatante - sottolinea Renna - è l’utilizzo sempre più frequente di olio vegetale di palma od olio di sansa di oliva che snaturano il tarallino “pugliese”, ne conferiscono un profilo qualitativamente basso e ne inficiano le proprietà salutistiche».
La sfida è dunque lanciata: i produttori artigianali stanno pensando ad un disciplinare di produzione che tuteli il vero tarallo pugliese. [an.gal]
















