«C'è un quadro contraddittorio - ha sottolineato Angelo Gentili, entrando subito nel dettaglio del programma scientifico di Goletta Verde di Legambiente - Questo costante, anche se lento miglioramento delle acque di balneazione è sintomo di una capacità di depurazione delle acque fognarie più efficiente, di scarichi più controllati. In altre parole è frutto di una maggiore attenzione della amministrazioni alla qualità del mare. Nello stesso tempo però il deciso e repentino peggioramento delle foci dei fiumi - e quell'acqua poi naturalmente si riversa in mare - dicono che l'operato degli enti locali non merita sempre giudizi positivi. Anzi». Nel dettaglio il bilancio finale di Goletta Verde evidenzia che su 443 punti campionati, 388 (ovvero l'87,6%) sono risultati perfettamente puliti. 38 (8,5%) sono leggermente inquinati, 7 (1,6%) inquinati e 10 (2,3%) fortemente inquinati. Sul podio delle Regioni con il mare più pulito, il gradino più alto spetta a pari merito alla Sardegna, al Molise e alla Basilicata che possono vantare il 100% dei punti campionati in perfetta regola. Ultimo in classifica l'Abruzzo che raggiunge solo un 67% di campioni puliti. Il 47,4% dei punti campionati alle foci dei fiumi è gravemente inquinato, il 27,1% leggermente inquinato e solo il 13,6% pulito: soprattutto al Sud, ma non solo, lungo i corsi d'acqua scarseggiano gli impianti di depurazione e abbondano invece gli scarichi illegali, mentre l'abusivismo edilizio, con migliaia di case senza depuratori nè fogne, riversa anch'esso il suo pesante carico d'inquinamento nei fiumi o direttamente nel mare, e alimenta l'erosione delle coste. Accanto ai fiumi, spesso nerissimi, ci sono altre note estremamente negative che arrivano da alcune località rinomate per il loro mare. È il caso di Portovenere (località Calata Doria), Capolivei (Campeggio Lacona), Minori (a ovest del Regina Minor), Bacoli (spiaggia Miliscola), Melito di Porto Salvo (via Alati) e Pineto (spiaggia libera - via Liguria) che si sono piazzate quest'estate (insieme a Milazzo e Reggio Calabria) tra le otto spiagge dove la Goletta Verde di Legambiente, ha trovato le più alte concentrazioni di inquinamento microbiologico. Tutte bocciate, o quantomeno rimandate a settembre, visto che dalle analisi effettuate dai biologi dell'associazione ambientalista sono usciti valori di almeno dieci volte superiori ai limiti di legge.
Possono magari non sorprendere i dati di Reggio Calabria - il punto di campionamento è praticamente all'interno della città - ma destano sicuramente sorpresa i risultati di Portovenere in Liguria, di Capoliveri all'Isola d'Elba, di Minori in Costiera Amalfitana, di Melito di Porto Salvo in Calabria o di Pineto in Abruzzo, tutti comuni dove il mare attira ogni anno migliaia di turisti. «Evidentemente c'è qualche problema di depurazione degli scarichi - spiega ancora Gentili - non si spiega altrimenti una presenza di batteri così consistente». A proposito di depurazione: in Italia è migliorata, ma in maniera disomogenea. Al Sud restano ancora molto aree dove gli scarichi fognari finiscono in mare o nei fiumi senza un trattamento adeguato. La situazione risulta particolarmente critica a Benevento, Catania e Palermo e sono ancora 9 le città dove il numero di abitanti allacciati è inferiore al 50% della popolazione. I comuni completamente allacciati e depurati sono in tutto una decina, mentre sono una cinquantina quelli con un tasso superiore al 90%. Altri problemi per il mare arrivano dagli ecomostri vecchi e nuovi, dalla speculazione edilizia e dal proliferare di porti e porticcioli turistici, dal petrolio, dall'inquinamento chimico e dal caldo, dall'aumento costante della temperatura delle acque superficiali. I biologi di Goletta Verde di Legambiente hanno ad esempio trovato picchi di 30 e più gradi tra le onde di a Maratea (Pz), Agropoli (Sa), Barletta (Ba) e Cefalù (Pa), valori bel al di sopra dei 25 gradi che rappresentavano fino a pochi anni fa la normale media stagionale. L'effetto serra, insomma, ha anche il mare tra le sue vittime, favorendo la proliferazione di specie aliene (la tropicalizzazione) e di alghe che mettono in serio pericolo questo delicato ecosistema.
















