L'anziana, che aveva riportato lesioni interne a causa dell' onda d'urto, era stata trasportata al policlinico bolognese ed era poi stata trasferita in sala operatoria. L'intervento chirurgico, a quanto si è appreso, è durato quattro ore, ma la donna è successivamente deceduta.
I vigili del fuoco hanno continuato per tutta la notte a rimuovere le macerie, alla luce delle fotoelettriche, ma all'appello ormai non mancano altre persone.
Le altre vittime sono un vigile del fuoco volontario del distaccamento di Monzuno, Simone Messina, 33 anni, operaio in una fabbrica di cromature; Enzo Menetti, 63 anni, responsabile della casa di riposo «Ilenia» attigua all'edificio sventrato dallo scoppio; un romeno di circa 45 anni, di cui non sono ancora note le generalità, e una donna di 87, Teresa Minarini, che vivevano nella palazzina.
Messina e Menetti, che si trovavano all'esterno dell'edificio, sono morti a causa della fortissima onda d'urto provocata dall'esplosione; il corpo del romeno è stato trovato dopo ore di ricerche tra le macerie; in tarda serata è stata recuperata anche la salma dell'anziana.
Il ferito in condizioni più preoccupanti è apparso subito il caposquadra dei vigili del fuoco volontari, Luigi Mezzini, quarantenne, trasportato con l'eliambulanza al Centro grandi ustionati dell'ospedale di Parma; è ricoverato nel reparto di terapia intensiva, con prognosi riservata, per ustioni al volto e al collo (i sanitari sono preoccupati per la funzionalità di un occhio) e trauma cranico. Feriti anche, e trasferiti a Bologna, il parroco della frazione, don Alfonso Naldi e il titolare del negozio di alimentari che si trovava al piano terra della palazzina, Franco Neri (entrambi estratti dalle macerie). Gli altri 54 ospiti della casa di riposo - tutti evacuati prima dello scoppio - sono stati visitati all'ospedale di Loiano (le condizioni sono buone) e per loro sono state trovate sistemazioni temporanee nello stesso nosocomio o in altre strutture della zona.
Sono in corso accertamenti per individuare le cause dell'innesco, avvenuto - ha detto l'ispettore regionale dei Vigili del fuoco, ing.Gabriele Golinelli - all'interno della palazzina distrutta, e che potrebbe essere stato provocato da un impianto frigo del negozio.
Gli abitanti di San Benedetto del Querceto hanno riferito di aver avvisato il pronto intervento di Hera, l'azienda che gestisce la distribuzione del gas, già ieri mattina alle 7-7:30, perché in paese si avvertiva un forte odore di metano, e di aver nuovamente sollecitato l'intervento dopo più di un'ora. La Procura della Repubblica di Bologna ha avviato le indagini.
«Noi abbiamo ricevuto la richiesta di intervento alle 9:15 - ha detto l'ing. Tolomeo Litterio, comandante provinciale dei vigili del fuoco - Quello che è successo prima che arrivasse la segnalazione a noi, non è a mia conoscenza. Si stava completando l'evacuazione degli edifici e la nostra squadra stava lavorando per circoscrivere la zona, per non permettere ad altre persone di entrare nell'area, quando c'è stato lo scoppio». «Per ora non esprimiamo valutazioni, stiamo raccogliendo elementi», ha detto un dirigente di Hera, aggiungendo che gli inquirenti hanno già raccolto le prime dichiarazioni dei tecnici dell'azienda.
La potenza dell'esplosione ha mandato in frantumi vetri (anche quelli blindati di un istituto di credito), ha divelto tapparelle e saracinesche. Sull'asfalto, nel raggio di alcune centinaia di metri, un tappeto di calcinacci. In serata, dopo i controlli sulla staticità degli edifici e sulla rete di distribuzione, gli abitanti della frazione sono tornati a casa, mentre la Protezione civile ha allestito tende riscaldate per la notte per i vigili del fuoco e ha fornito pasti e fotoelettriche ai soccorritori.