BARI. - Non ci sono auto aziendali, appartamenti pagati o altri tipi di benefit. Ma in Aeroporti di Puglia gli stipendi di manager e dirigenti sono i più alti in assoluto tra quelli delle società regionali. Forse non è un caso se non siano stati ancora pubblicati: proprio in questi giorni, infatti, il nuovo amministratore Giuseppe Acierno sta negoziando singolarmente riduzioni che fonti della Regione annunciano «sostanziose». Il direttore generale Marco Franchini ha infatti un vero e proprio record: con una busta paga da 28mila euro lordi al mese, è il manager pubblico più pagato della Puglia. In realtà il suo stipendio, pari a 364mila euro lordi l’anno, è completato da un premio di risultato che per il 2011 (ultimo dato disponibile) ammontava a circa 50mila euro: in totale fanno 414mila euro, pari a 1.130 euro lordi al giorno.
Franchini, che spesso utilizza per i propri spostamenti un veicolo aziendale (un «meraviglioso» Fiat Doblò), è dipendente a tempo indeterminato degli Aeroporti, dove è arrivato per volere dell’ex amministratore unico Domenico Di Paola. L’ingegnere barese, tra i papabili per una poltrona alla Sea di Milano, nel 2012 ha percepito 193mila euro, circa 13mila in meno rispetto al 2011 (si è ridotto volontariamente lo stipendio). Ma attenzione, perché Di Paola ha percepito tra l’altro l’indennità relativa agli incarichi di accountable manager (il responsabile dell’org anizzazione dal punto di vista della sicurezza del volo) per tutti e 4 gli aeroporti pugliesi. Un compito che gli ha fruttato 279.993 euro: in totale nel 2012 ha dunque portato a casa 473mila euro lordi.
Va detto, per onestà, che Di Paola è uno dei maggiori esperti italiani di un settore in cui le retribuzioni medie sono anche più alte. E che ha firmato come ingegnere il progetto della nuova piattaforma di Grottaglie (un investimento da 160 milioni di euro), rinunciando a una parcella con parecchi zeri.
Tuttavia quella indennità da responsabile della sicurezza non è affatto piaciuta alla Regione: una «sorpresa», scoperta alla vigilia dell’ultima assemblea dei soci, che potrebbe aver inciso nella decisione di avvicendarlo nell’incarico dopo 12 anni di mandato. Di Paola ha comunque mantenuto tutt’ora una polizza per il trattamento di fine rapporto, stipulata nel 2010, in cui AdP ha versato circa 25mila euro l’anno accumulando ad oggi circa 60mila euro. A fronte di 328 dipendenti diretti, gli Aeroporti hanno in organico sette dirigenti i cui stipendi (premio di produzione escluso) partono da circa 84mila euro lordi l’anno.
Tra chi supera i 100mila euro ci sono il caposcalo Maurizio Cipriani (104mila euro), il direttore tecnico Donato D’Auria (130mila), l’ex responsabile dell’internal auditing (funzione ora cancellata: è diventato direttore a Brindisi) Marco Catamerò (208mila) e soprattutto il direttore amministrativo Patrizio Suma, che può contare su una busta paga lorda da 20mila euro al mese: sono esattamente 260mila euro l’anno, cui aggiungere ovviamente il premio di produzione che dovrebbe portare la retribuzione lorda annua molto vicino a 300mila euro.
A fine marzo la Regione ha nominato l’avvocato Giuseppe Acierno, 44 anni, come nuovo amministratore unico. La sua retribuzione è stata fissata allo stesso livello di quella del numero uno dell’Acquedotto (e dei dirigenti di vertice della Regione), vale a dire 120mila euro più 30mila di premio di produzione, che sono «onnicomprensivi» di qualunque altro incarico: serve a risparmiare i 280mila euro per l’accountable manager, funzione che - secondo fonti interne - sarebbe ora affidata a Franchini, ma a costo zero.
Proprio all’indomani dell’accettazione della carica, il governatore Nichi Vendola ha scritto ad Acierno per chiedergli di «verificare» il livello delle retribuzioni e «se possibile» operare per contenerle: un’azione di cui attendiamo di vedere i risultati.
















