Bari - Terry De Nicolò vuole chiedere i danni al colonnello della Guardia di finanza Salvatore Paglino. La ragazza, secondo la Procura di Bari usata da Gianpaolo Tarantini come tangente per corrompere con incontri sessuali l’ex vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo e un ex funzionario Asl, è parte civile nel processo di primo grado iniziato ieri in cui è imputato l’ufficiale che per primo ha indagato sulle ragazze reclutate da Gianpi per partecipare a feste esclusive dell’allora premier Silvio Berlusconi. Paglino, oggi in servizio a Trieste, è accusato di molestie, rivelazione del segreto d’ufficio e un peculato relativo all’uso per scopi privati del telefono di servizio (una manciata di euro). Secondo il pm Giuseppe Dentamaro, l’ufficiale del Corpo avrebbe molestato la De Nicolò nel periodo in cui la donna era una delle testimoni nel processo «escort», nel quale lei è parte civile contro Tarantini. Paglino, sempre secondo la Procura di Bari, avrebbe molestato anche una giornalista a cui avrebbe rivelato informazioni relative ad indagini in corso. Per le accuse di molestia, la difesa di Paglino, nel processo iniziato ieri, ha chiesto l’oblazione, con parere favorevole dell’accusa, proponendo il pagamento di un’ammenda di 774 euro in cambio dell’estinzione del reato. Ma i giudici hanno rigettato la richiesta sottolineando la «gravità dei fatti contestati», in quanto le molestie sarebbero state fatte «con abuso e violazione dei doveri legati alla sua posizione di ufficiale della Guardia di Finanza». Dopo il rigetto della richiesta, la difesa dell’imputato ha presentato una eccezione sull'inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. I reati contestati al colonnello Paglino, infatti, non prevedono l’utilizzo delle intercettazioni, che erano invece state disposte nell’ambito di un altro procedimento. Le vicende non sono connesse. Quelle telefonate non sarebbero utilizzabili in questo processo. Il Tribunale deciderà il 13 giugno.

[g. l.]