LECCE - Il tratto della strada regionale 8 che attraversa il territorio di Lecce, a partire dalla tangenziale est, impatta con ambiti tutelati da vincoli paesaggistici disposti dal Piano urbanistico territoriale tematico. In particolare, la grande rotatoria numero due - fino a Melendugno le rotatorie sono nove lungo un percorso di 14,2 chilometri - è stata progettata in ambiti di valore rilevante “B” e distinguibile “C”. Nei due ambiti sussistono «beni costitutivi» unici, come il bosco del Fondone, e un paesaggio misto campagna-natura di particolare intensità.
Fino alla rotatoria due la nuova progettazione ingloba la vecchia strada del Fondone che porta al mare; dalla rotatoria il percorso subisce un’ ulteriore e larga deviazione in direzione Giardini di Atena, nei pressi di Merine, territorio di Lizzanello, lungo l’attuale provinciale Lecce-Vernole-Melendugno.
Gli ambiti perimetrati compaiono nel Putt/p e sono stati trasferiti nelle tavole del Piano urbanistico generale (Pug) di Lecce in fase di elaborazione.
La rotatoria, oltre che inutile visto l’attuale sistema costituito dall’unica strada del Fondone, è stata progettata nel posto sbagliato. Nell’ambito di valore rilevante “B”, infatti, le norme di attuazione del Putt/p prescrivono la conservazione dell’assetto attuale. Sono consentiti solo interventi di recupero delle situazioni compromesse «attraverso l’eliminazione di detrattori e la mitigazione degli effetti negativi». Il Piano tematico impone quindi la sottrazione delle cause che hanno compromesso l’ambito e vieta, invece, l’aggiunta di elementi che stravolgono ulteriormente l’equilibrio. L’opposto di quanto propone il progetto dell’associazione di imprese che ha vinto l’appalto da 55 milioni.
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