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Strage a Sharm el-Sheik

 

Sabato 23 Luglio 2005, 00:00

28 Novembre 2024, 16:02

ROMA - Era da poco passata la mezzanotte sulle rive del Mar Rosso quando una serie di potenti esplosioni ha devastato la più rinomata località turistico-balneare egiziana. I terroristi sono tornati a colpire uno dei paesi cerniera tra il mondo occidentale e quello islamico e, soprattutto, un luogo simbolo del divertimento e del lusso.
Alcune autovetture, imbottite di tritolo, hanno seminato morte e devastazione tra gli hotel a 5 stelle di Sharm el-Sheik e di Naama, colpendo indiscriminatamente, come sempre accade in questi casi, vacanzieri occidentali e cittadini locali. A poche ore dalle esplosioni, il bilancio delle vittime è già molto elevato: 50 morti e circa 150 feriti, un computo che è destinato fatalmente a salire.
Località conosciuta solo da pochi appassionati di subacquea fino ai primi anni '90, Sharm el-Sheik ha conosciuto in questi ultimi 10 anni uno dei più clamorosi sviluppi turistici dell'intero pianeta. Nelle sue acque, che nascondono una delle più belle barriere coralline del globo, vengono a bagnarsi turisti di tutto il mondo.

Sharm è diventata, anche, una delle mete più gettonate dagli italiani che, in questi mesi estivi, sono presenti a centinaia negli alberghi e nei villaggi della località. E' per questo che, al diffondersi della notizia degli attentati, il centralino della Farnesina ha ricevuto decine di telefonate di parenti e amici in ansia per la sorte dei loro cari in vacanza sulle rive della penisola del Sinai.

Il ministero degli affari esteri ha allertato immediatamente l'unità di crisi, per gestire la prevedibile emergenza delle prossime ore. L'ambasciatore italiano in Egitto, Antonio Badini, dal canto suo, ha inviato nelle località colpite il console generale d'Italia, Fabrizio Saggio, e la console onoraria di Sharm el-Sheik, Fayza Frigido.
Per fortuna, fino a questo momento, non si hanno notizie di italiani rimasti uccisi negli attentati. L'unità di crisi della Farnesina ha accertato la presenza tra i feriti di almeno 4 connazionali, mentre fonti non ufficiali parlano di una decina di italiani feriti. Sfortunatamente, come sempre accade in casi del genere, bisogna aspettare ancora prima di poter stilare un bilancio accurato, anche perchè molti cadaveri risultano irriconoscibili per gli effetti delle esplosioni.

Le autorità egiziane hanno accertato che le esplosioni assassine sono state sette, e secondo testimoni sul posto almeno quattro di esse sono opera di terroristi suicidi, che erano al volante di altrettante autovetture-bomba.
I feriti sono almeno 150, e parecchi cadaveri sono irriconoscibili perchè bruciati fra le fiamme provocate dagli attentati.
Il governatore della provincia del Sinai meridionale, Mustafà Afifi - ripreso dalla agenzia di informazione di stato egiziana MENA - ha precisato che una delle autovetture è esplosa davanti al Ghazala hotel di Naama, a ridosso di Sharm, dove si trova la maggior parte degli alberghi più lussuosi di quella costa.
Un'altra autovettura-bomba è esplosa nel vecchio mercato dell'abitato di Sharm El Sheikh, mentre una terza esplosione, avvenuta in un parcheggio all'ingresso di Naama, potrebbe essere stata provocata da un ordigno nascosto in una borsa.

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