Sono stati poi espulsi dall'aula e il Presidente ha lasciato, signorilmente, correre.
Il loro gesto, però, ha indignato il mondo politico. E' intervenuto anche il premier, Silvio Berlusconi, che ha detto: «Non si può pensare di affidare la propria opinione o il proprio dissenso a manifestazioni al di fuori di ogni regola come quella di stamattina al Parlamento di Strasburgo». «Condanniamo perciò nella forma e nella sostanza - ha concluso il premier - la dimostrazione di cui è stato oggetto il capo dello Stato, al quale ribadiamo la nostra stima e la nostra vicinanza».
Dopo questa muraglia di reazioni, Borghezio ha minimizzato: «Non ho contestato la persona del presidente della Repubblica, che ho sempre rispettato. Ho reagito insieme agli altri parlamentari leghisti, alle sue affermazioni celebrative dell'euro, che non condividiamo e non possiamo accettare».
PERA: SOLIDARIETA' A CIAMPI
Il presidente del Senato, Marcello Pera, esprime la propria solidarietà al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Lo rende noto un comunicato della presidenza del Senato. Il capo dello Stato oggi è stato contestato dalla Lega mentre, in un passo del suo discorso davanti all'Europarlamento, faceva riferimento all'euro.
FINI: GAZZARRA LEGHISTA INAMMISSIBILE E IMBARAZZANTE
«La gazzarra leghista è doppiamente inammissibile: da una parte perchè è stato contestato il capo dello Stato da parte di parlamentari europei eletti in Italia presso la sede del Parlamento di Strasburgo, e già questo è un aspetto che rende intollerabile questo comportamento. In secondo luogo, perchè il presidente della Repubblica stava svolgendo un discorso di ampio respiro volto a ribadire come l'interesse nazionale sia perfettamente compatibile con quel progetto di costruzione dell'Europa sul quale il presidente Ciampi è da sempre profondamente impegnato». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, in visita ufficiale in Brasile, commentando quanto accaduto a Strasburgo.
Secondo il vicepremier, inoltre, si è trattato di un esempio di «propaganda francamente imbarazzante».
DELEGAZIONE AN: SOLIDARIETA' A CIAMPI PER AZIONI LEGA
La delegazione di Alleanza nazionale all'Europarlamento ha espresso al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi «la propria solidarietà per l'inaccettabile episodio di contestazione messo in essere dai deputati della Lega Nord».
Gli eurodeputati di An, inoltre, hanno manifestato «apprezzamento per i sentimenti di una Europa solidale e politica» che Ciampi ha rappresentato oggi in nome della Repubblica italiana. «Da sempre -ha dichiarato ancora la delegazione parlamentare- condanniamo l'utilizzo delle istituzioni europee per strumentali azioni di propaganda».
MARONI: GIUSTO CONTESTARE EURO MA NON CIAMPI GLI EURODEPUTATI CONVOCATI VENERDI' PER CHIARIMENTI
«Gli eurodeputati della Lega che hanno contestato il presidente della Repubblica hanno fatto bene a contestare l'euro, ma hanno fatto male a contestare Ciampi perchè non è Ciampi il responsabile dei disastri della moneta unica. Il responsabile ha un altro nome e cognome e si chiama Romano Prodi». Così il ministro del Welfare Roberto Maroni ha commentato le contestazioni degli europarlamentari della Lega al presidente della Repubblica nel corso della sezione plenaria di Strasburgo.
«Nell'intento di contestare l'euro - ha aggiunto il ministro leghista - hanno sbagliato bersaglio perchè non è Ciampi la persona da contestare per quanto riguarda l'euro e non mi pare ci siano altre questioni per cui Ciampi debba essere contestato».
La Lega prenderà provvedimenti contro gli eurodeputati? «Sono già stati convocati per venerdì pomeriggio nella sede della Lega per chiarimenti».
FOLLINI: DA LEGA GESTO GRAVE CHE DISONORA LORO STESSI CIAMPI HA FATTO UN DISCORSO STRAORDINARIO
«Ciampi ha fatto un discorso straordinario, che onora il nostro Paese. I deputati leghisti hanno commesso un gesto grave che disonora loro stessi». Questo il commento del leader dell'Udc, Marco Follini, alla contestazione della Lega contro il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi a Strasburgo.
PRODI: QUESTA VOLTA LE SCUSE NON BASTANO, SI DIMETTANO
«L'aggressione al Capo dello Stato da parte dei parlamentari della Lega nella sede del Parlamento Europeo a Strasburgo è un atto inqualificabile che offende l'Italia». Così Romano Prodi in una dichiarazione commenta le contestazioni a Ciampi. «Al Presidente Ciampi - continua Prodi - interprete e rappresentante dell'unità nazionale, vanno, come sempre e più di sempre, il mio affetto e la mia stima. Dal governo e dalla maggioranza pretendiamo gesti concreti che rendano credibile e visibile il loro rispetto per le istituzioni della Repubblica italiana. Le scuse questa volta non possono bastare».
«Solo le dimissioni di tutti i rappresentanti della Lega all'interno dell'esecutivo potranno consentire agli italiani di avere rispetto per il loro governo», conclude Prodi.
D'ALEMA: BERLUSCONI SOSPENDA MINISTRI LEGA
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dovrebbe sospendere i ministri della Lega in seguito alla loro contestazione in aula al Parlamento europeo del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Lo ha affermato Massimo D'Alema, commentando la protesta con i giornalisti.
«Credo - ha affermato - che Berlusconi debba essere responsabile di un atto che colpisce gravemente l'immagine dell'Italia e quindi dovrebbe sospendere i ministri della Lega». Altrimenti, ha sottolineato il presidente dei Ds, vorrebbe dire che è «complice» o ne «condivide» la posizione.
SBARBATI, LEGA CHIEDA SCUSA A PRESIDENTE E ITALIA
«Borghezio e i parlamentari europei della Lega Nord chiedano immediatamente scusa a Ciampi e agli Italiani tutti per il le parolacce indirizzate all'Italia pronunciate mentre venivano giustamente cacciati dall'aula del Parlamento Europeo dopo aver interrotto il Capo dello Stato Ciampi». Lo dichiara Luciana Sbarbati europarlamentare e segretario nazionale dei Repubblicani Europei «Berlusconi invece intervenga subito per valutare sanzioni esemplari a Borghezio che oggi ha dimostrato di non essere più degno di rappresentare l'Italia al Parlamento Europeo».
MASTELLA: LEGA ESPONE ITALIA A VERGOGNA EUROPEA ENNESIMA FIGURACCIA INTERNAZIONALE
«Grazie all'ultima impresa dei padani Borghezio e Speroni, l'Italia si è resa protagonista dell'ennesima figuraccia internazionale. Con le contestazioni a Strasburgo degli eurodeputati leghisti contro il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al quale va tutta la nostra solidarietà, la crisi istituzionale aperta nel nostro Paese ha ormai superato i livelli di guardia». Così il segretario dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella, commentando la contestazione subita da Ciampi a Strasburgo. «A questo punto Bossi e i ministri della Lega ci dicano se la pensano come i loro colleghi eurodeputati e in caso affermativo, come sospettiamo che sia, le dimissioni dell'intera pattuglia del Carroccio al governo ci sembrano, francamente, l'unico atto di decoro possibile per un partito che ha esposto l'Italia all'ennesima vergogna europea».
«La giornata di oggi -sottolinea Mastella- resterà contrassegnata come la peggiore nella storia repubblicana e democratica del nostro Paese. Si tratta di una crisi istituzionale gravissima avvenuta sotto gli occhi dell'Europa e del mondo».
L'INTERVENTO DI CIAMPI
«Il Trattato di Roma dell' ottobre 2004 ci appare il capro espiatorio di un malessere diffuso che riguarda non tanto l' assetto istituzionale quanto le politiche di governo dell' Unione», ha detto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in un intervento al Parlamento europeo riunito in seduta solenne.
Ciampi ha fatto notare che alla firma il Trattato «era circondato da un generale consenso», mentre poi «in pochi mesi si è fatto strada il timore che i cittadini fossero esclusi da decisioni cruciali per il loro futuro e si sono accentuate le preoccupazioni per la mancata crescita economica».
ESISTE GIA' EUROPA POLITICA ANDARE AVANTI TUTTI INSIEME
«L' Unione Europea non è e non può essere soltanto una zona economica di libero scambio», ha affermato Carlo Azeglio Ciampi al Parlamento europeo.
Fin dalle origini, ha aggiunto, l' Ue «è soprattutto un organismo politico, una terra di diritti, una realtà costituzionale che non si contrappone alle nostre amate Costituzioni nazionali, ma le collega e le completa». «Da questo punto - ha aggiunto il capo dello Stato - dobbiamo andare avanti, tutti assieme: sia gli 11 Stati che, come l' Italia, hanno già ratificato il Trattato costituzionale, sia gli Stati che ancora devono farlo, sia i due Stati che hanno detto no. Ci lega in maniera irreversibile un quadro istituzionale unitario».
«MERCATO SENZA ASSECONDARNE ESUBERANZA L'HO SEMPRE DETTO DA UOMO DI BANCA E POI DELLA POLITICA
«Ho sempre considerato, come uomo di banca prima, come uomo della politica poi, che il principio del libero mercato nella cultura economica dell' Unione significa essere capaci di parlare al mercato nel linguaggio del mercato. Ma non può significare assecondarne ogni esuberanza», ha detto Carlo Azeglio Ciampi al Parlamento europeo.
















