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Ogm in agricoltura Stefàno: la Puglia dice assolutamente no

 
Ogm in agricoltura Stefàno: la Puglia dice assolutamente no

Venerdì 16 Marzo 2012, 09:30

03 Febbraio 2016, 00:38

ROMA - «Ferma restando la posizione italiana in merito al divieto dell'impiego degli OGM in agricoltura, credo che sarebbe insensato continuare a tenere il freno alla ricerca, considerando in particolare che l'ingegneria genetica una infrastruttura comune per la ricerca in molti settori: dalla farmaceutica alla protezione di prodotti tipici dell'agricoltura; dall'energia al risanamento di siti contaminati con biotecnologie; dalla lotta alla desertificazione alla protezione dei suoli esposti al dissesto idrogeologico». Lo dice il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, dopo le polemiche suscitate da una sua intervista in materia di OGM. Clini ricorda: «Le normative europee stabiliscono una procedura rigorosa per l'autorizzazione all'impiego degli OGM in Europa, al fine di salvaguardare l'ambiente e la salute. Nonostante queste regole, un gruppo di stati membri, tra cui l'Italia, ha sempre manifestato opposizione all'uso degli OGM nei propri territori, con effetti di blocco sulle procedure europee. Al fine di superare la situazione di stallo, la presidenza della Danimarca, paese contrario all'uso degli OGM, ha proposto al Consiglio dei ministri dell'Ambiente dello scorso 9 marzo di innovare la procedura europea confermando la rigorosa procedura di autorizzazione in capo alla Commissione Europea e consentendo nello stesso tempo agli Stati Membri la decisione in merito alla autorizzazione dell'impiego degli OGM nel proprio territorio nazionale». 

Clini ricorda ancora: «L'Italia, come l'Ungheria, la Spagna, la Svezia (paesi tradizionalmente contrari all'impiego degli OGM in agricoltura) ha sostenuto la proposta danese. È evidente che la proposta danese ha l'effetto di riaprire in Europa le iniziative legate agli OGM, e piu' in generale gli investimenti in ricerca e sviluppo sui temi legati alle biotecnologie e all'ingegneria genetica. Su questo versante l'opposizione agli OGM in Italia ha avuto l'effetto di deprimere la ricerca, nonostante le grandi competenze presenti nel nostro paese. Sarebbe opportuna una seria e documentata riflessione, anche tenendo conto della evoluzione della ricerca e degli investimenti in questo settore, a livello europeo e globale». 

Intanto sulla polemica interviene anche Dario Stefàno, Coordinatore nazionale della Commissione politiche agricole nazionale e assessore regionale pugliese alle Risorse agroalimentari. In una nota afferma: «Siamo sorpresi e francamente preoccupati per le dichiarazioni del ministro Clini sulla possibilità di un utilizzo degli Ogm in agricoltura. Più volte abbiamo espresso la nostra netta contrarietà all’impie go di materiali geneticamente modificati in agricoltura. Una posizione condivisa da tutto il Sistema delle Regioni e ribadita in tutti i consessi, anche in quelli dell’Unione Europea». «Non conosciamo - sostiene Stefano - i motivi che hanno spinto il ministro Clini a tali dichiarazioni, che collidono con le ragioni della tutela di una agricoltura italiana basata sulla tipicità delle coltivazioni e su un patrimonio di biodiversità che deve essere assolutamente salvaguardato se non si vuole correre il rischio di perdere l’indiscusso primato della qualità ». «Anche soltanto l’utilizzo parziale degli OGM nelle coltivazioni con la finalità di risorsa energetica finirebbe per innescare - secondo Stefano - pericolosi e irreversibili fenomeni di contaminazione con le produzioni autoctone ». «Sono certo di interpretare il pensiero e la posizione dei miei colleghi delle altre regioni italiane - conclude Stefàno - continuando a confermare il nostro convinto no agli OGM».
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