Clini ricorda ancora: «L'Italia, come l'Ungheria, la Spagna, la Svezia (paesi tradizionalmente contrari all'impiego degli OGM in agricoltura) ha sostenuto la proposta danese. È evidente che la proposta danese ha l'effetto di riaprire in Europa le iniziative legate agli OGM, e piu' in generale gli investimenti in ricerca e sviluppo sui temi legati alle biotecnologie e all'ingegneria genetica. Su questo versante l'opposizione agli OGM in Italia ha avuto l'effetto di deprimere la ricerca, nonostante le grandi competenze presenti nel nostro paese. Sarebbe opportuna una seria e documentata riflessione, anche tenendo conto della evoluzione della ricerca e degli investimenti in questo settore, a livello europeo e globale».
Intanto sulla polemica interviene anche Dario Stefàno, Coordinatore nazionale della Commissione politiche agricole nazionale e assessore regionale pugliese alle Risorse agroalimentari. In una nota afferma: «Siamo sorpresi e francamente preoccupati per le dichiarazioni del ministro Clini sulla possibilità di un utilizzo degli Ogm in agricoltura. Più volte abbiamo espresso la nostra netta contrarietà all’impie go di materiali geneticamente modificati in agricoltura. Una posizione condivisa da tutto il Sistema delle Regioni e ribadita in tutti i consessi, anche in quelli dell’Unione Europea». «Non conosciamo - sostiene Stefano - i motivi che hanno spinto il ministro Clini a tali dichiarazioni, che collidono con le ragioni della tutela di una agricoltura italiana basata sulla tipicità delle coltivazioni e su un patrimonio di biodiversità che deve essere assolutamente salvaguardato se non si vuole correre il rischio di perdere l’indiscusso primato della qualità ». «Anche soltanto l’utilizzo parziale degli OGM nelle coltivazioni con la finalità di risorsa energetica finirebbe per innescare - secondo Stefano - pericolosi e irreversibili fenomeni di contaminazione con le produzioni autoctone ». «Sono certo di interpretare il pensiero e la posizione dei miei colleghi delle altre regioni italiane - conclude Stefàno - continuando a confermare il nostro convinto no agli OGM».