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Università, a Bari oggi vertice nazionale sulle cure della «cirrosi»

Università, a Bari oggi vertice nazionale sulle cure della «cirrosi»

 
Università, a Bari oggi vertice nazionale sulle cure della «cirrosi»

Sabato 21 Gennaio 2012, 09:31

03 Febbraio 2016, 00:22

Dati Istat riferiti al nostro contesto nazionale, anno 2006, indicano più di 11.000 decessi per cirrosi epatica e sue complicanze e, pertanto, la cirrosi epatica con le sue complicanze rappresenta un rilevante problema di salute pubblica. La transizione della cirrosi dalla forma compensata a quella scompensata determina un drammatico cambiamento della storia naturale della malattia ed assume un preciso significato prognostico negativo. In particolare, lo scompenso ascitico rappresenta la più frequente complicanza della cirrosi: la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con cirrosi pre-ascitica varia dal 45 all’80%, mentre precipita al 15-40% in coloro che hanno sviluppato ascite (1-5).

Lo scompenso ascitico è la causa principale di ospedalizzazione dei pazienti affetti da cirrosi epatica (6) e spesso condiziona il prolungamento della degenza. Inoltre, esso provoca un deterioramento della vita lavorativa e di relazione, rende necessarie ripetute contatti con le strutture sanitarie ed impone la necessità di un trattamento cronico. L’ascite, insieme alle crisi di encefalopatia costituisce, quindi, un problema clinico di notevole importanza, la cui gestione rappresenta non di rado l’impegno più rilevante per i medici che seguono i pazienti affetti da cirrosi in fase avanzata.

Alla gestione ottimale di queste complicanze si è prestato marginale attenzione da parte delle organizzazioni specialistiche del settore che, negli anni scorsi, si sono concentrate maggiormente, se non unicamente, sui successi conseguiti dalla terapia antivirale. La presente riunione scientifica intende porre al centro della riflessione di differenti figure specialistiche del settore (internisti, gastroenterologi, epatologi, infettivologi) le rilevanti problematiche connesse alla gestione di uno scompenso ascitico, di una peritonite batterica spontanea di una crisi encefalopatia e della gestione dei pazienti con epatite Hbv ed Hcv correlata. L'intento rimane quello di far sì che ciascun paziente, afflitto da tali affezioni, possa ricevere le stesse attenzioni cliniche in ognuno dei vari centri ospedalieri operanti nella nostra Regione.

Per queste ragioni, la cattedra di Gastroenterologia della Università di Bari diretta dal prof. Alfredo Di Leo, insieme alla Gastroenterologia dell’ospedale di San Giovanni Rotondo diretta dal dr Angelo Andriulli, hanno organizzato un consesso scientifico di rilievo nazionale. Infatti il convegno, curato dalla segreteria scientifica della Dr.ssa Maria Rendina con i dottori Barone, Niro e Jacobellis, e che si conclude oggi allo Sheraton di Bari, ha visto coinvolti, nella partecipazione scientifica, i maggiori esponenti della Epatologia Nazionale tra i quali il prof. Craxi di Palermo, il prof. Gasbarrini di Roma, il prof. Bernardi di Bologna ed il prof. Bruno Savino di Milano.
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