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«Il mostro del Circeo ha ucciso per sesso»

 

Lunedì 02 Maggio 2005, 00:00

19 Febbraio 2025, 17:12

CAMPOBASSO - Angelo Izzo non parla, Luca Palaia comincia a fornire indicazioni importanti, Guido Palladino si dice completamente estraneo al duplice omicidio. In un gioco a incastro tra diverse verità e diversi atteggiamenti degli indagati nei confronti degli investigatori, si arricchisce ogni giorno di più il puzzle dell'assassinio in Molise di Maria Carmela e Valentina Maiorano, madre e figlia di un ex collaboratore di giustizia pugliese, legato alla Sacra corona unita leccese.
Dopo un'altra febbrile giornata di indagini sul duplice omicidio, di cui sono accusati l'ex massacratore del Circeo e i due presunti complici molisani, tra vertici in Procura, interrogatori in sede di convalida degli arresti, autopsia che proseguirà nella notte e accertamenti tecnico-scientifici, il quadro degli eventi si chiarisce sempre più, mentre si rinfocolano le polemiche sulla semilibertà di cui godeva Angelo Izzo. L'ex killer «pariolino» era stato trasferito nel dicembre scorso dal carcere di Palermo a quello di Campobasso proprio per usufruire della semilibertà, potendo lavorare il giorno nella cooperativa sociale «Città Futura».
Tra le ipotesi sul movente del duplice delitto, a prendere corpo ogni giorno di più è quella a sfondo sessuale: proprio l'autopsia in corso da questo pomeriggio all'ospedale di Campobasso dovrà chiarire, tra le altre cose, se le due donne prima di essere uccise sono state violentate.
Gli inquirenti della Polizia (a dare manforte ai reparti locali sono giunti da Roma in gran numero i funzionari dello Sco e della Scientifica) non sembrano credere alla possibilità di una ritorsione, né di una vendetta trasversale verso il marito e padre delle due vittime, Giovanni Maiorano, di cui peraltro è atteso questa sera il momentaneo trasferimento a Campobasso dal carcere di Palermo per il riconoscimento dei cadaveri.
Deve essere appurato, inoltre, se Izzo abbia agito da solo o sia stato concretamente aiutato dagli altri due. Dopo l'udienza in carcere per la convalida dell'arresto - nella quale Palaia e Palladino sono stati interrogati dal giudice Giovanni Falcione solo sugli aspetti legati al traffico d'armi, sentito sul duplice omicidio dalla Pm Rita Caracuzzo - Palladino ha detto di non aver avuto nulla a che fare con il delitto. In una lunga deposizione resa la scorsa notte, invece, Palaia avrebbe fornito agli investigatori «informazioni importanti» per ricostruire i fatti. Anche per questo, essendo diventate le due posizioni «incompatibili», il difensore di Palaia, Giuseppe Fazio, ha rinunciato oggi alla difesa di Angelo Izzo, sostituito dal legale palermitano Enzo Guarnera.
Ma lo scenario del duplice omicidio comincia a delinearsi. Secondo quanto si è appreso, tutto è partito da un'indagine su un traffico d'armi: lo Sco di Campobasso da qualche settimana controllava Izzo, Palladino e Palaia. Venerdì sera i due molisani sono stati fermati dai poliziotti a Campobasso mentre viaggiavano a bordo di due auto differenti: all'interno di una delle autovetture c'era un computer. L'apparecchio è stato smontato e dentro è stata trovata una pistola. I poliziotti già sapevano che i tre frequentavano la villetta a poca distanza dalla città e per questo hanno condotto Palladino e Palaia sul posto: qui durante la notte i due ragazzi hanno indicato il luogo proprio accanto alla casa dove era stata sepolta una borsa con altre due persone e una carta d'identità falsa con la foto di Angelo Izzo.
È stato a questo punto che uno dei due, sembra Palaia, è crollato riferendo ai poliziotti che a poca distanza erano stati sotterrati i corpi di due donne. Palladino, interrogato avrebbe riferito di avere accompagnato Izzo e le due vittime nella casa giovedì mattina: quando vi è tornato la sera avrebbe trovato solo Izzo. Quest'ultimo gli avrebbe detto di essere stato costretto ad ammazzare le due perché tempo prima lo avevano visto uccidere in campagna una persona: episodio questo, che, per gli investigatori, è stato inventato da Izzo per spaventare i due molisani.
C'è il sospetto che almeno uno dei due, forse Palaia, abbia però partecipato, quantomeno all'occultamento dei cadaveri. Secondo indiscrezioni inoltre Izzo avrebbe chiesto ai due molisani di recarsi a Bari per prelevare le pistole che sono state poi trovate nella casa.
Fausto Gasparroni

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