
Lunedì 14 Febbraio 2011, 17:24
02 Febbraio 2016, 22:54
LECCE – Era capace di intendere e di volere, secondo i due consulenti della magistratura inquirente leccese, Giampiero Mele, il leccese di 25 anni che il 30 giugno 2010 strangolò con una corda e poì sgozzò con un coltello il figlioletto di due anni nella casa al mare a Torre San Giovanni, marina di Ugento. La consulenza è stata depositata oggi nell’ufficio del giudice per le indagini preliminari Nicola Lariccia. Il giovane uccise il figlioletto per i continui litigi con la moglie con la quale da tempo i rapporti erano diventati difficili. Dal settembre scorso Mele, che dopo aver ucciso il figlio tentò il suicidio, è stato trasferito in una casa di cura nel barese, agli arresti domiciliari.