BARLETTA - «Eraclio mi ha fatto un piccolo occhiolino. Così ho capito che a Barletta siete simpatici ». È contagiosa la gioia e la voglia di comunicare di Keiichi Iwasaki. Artista di strada. Anzi ciclista-artista di strada. Giapponese di Maebashi - città a cento chilometri da Tokio - da otto anni pedala sulla sua bicicletta per il mondo. Il suo obiettivo è tanto incredibile quanto speciale: visitare il globo facendo ridere chiunque incontri. Tutto questo anche per scrivere il suo libro.
Ad oggi di strada ne ha fatta una quantità smisurata. Ma ben poca cosa «rispetto a quello che dovrò ancora fare», riferisce al cronista in perfetto inglese mixato da sorrisi ritmati e ringraziamenti. Dal 2002 ha già visitato, pedalando sulle strade, 42 paesi in due continenti. L'impersonificazione della teoria dell' antropologo Marc Augè nel libro «Il bello della bicicletta».
Scrive il francese: «la bicicletta riconcilia la società con se stessa».
L'altro ieri, nella città della Disfida, Keliki ha dato vita al suo show. Allegria per tutti. Gli anziani sono ritornati bambini. I bambini, tra sorrisi e stupore, si sono specchiati in questo clown - ciclista del Sol levante. Il suo bigliettino da visita artistico? Una pallina tra le mani che grazie al soffio di un bimbo si decuplica e, per i grandi, il lancio in aria di una banconota da cinque euro che atterrando si è trasforma in una di dieci. In cambio? Monetine nell'inseparabile berretto bianco. L’armamentario da gioco è riposto nella sua bicicletta. La sua casa a due ruote. Bandierina del Giappone in bella vista ed un cartone - appoggiato per terra - con la scritta «From Japan». Scenografia minimalista. A tutto il resto ci pensano i presenti.
Perchè questo? Il giapponese lo ribadisce: «Ho 37 anni e sono un ingegnere specializzato in impianti di condizionamenti. Voglio vedere il mondo e scrivere un libro. Scrivo un diario per ogni posto che visito. Visitate il mio sito www.feel-the-earth.com Sono stato a Taranto, Lecce e Bari. La Puglia è meravigliosa». La traduzione del nome del sito è «sentire la terra» e lui rispetta questo precetto. Bravo Keliki. Anche il mondo sorride grazie ai tuoi spettacolini.
















