FOGGIA - Un impegno civile che diventa film, un pezzo di storia semi-dimenticata (così va l’Italia) che torna a pulsare attraverso il sonoro del terribile evento. E non solo. E’ «Scene di una strage», il docu-fiction del regista foggiano Lucio Dell’Accio che, dopo sei anni di “stop and go”, tra problemi di ogni tipo causati dai finanziamenti asfittici, sta per diventare Dvd. E’ il racconto filmico della strage di Brescia, in cui morì l’allora venticinquenne sindacalista foggiano Luigi Pinto, una tragedia che Dell’Accio ha voluto ripercorrere non soltanto come testimonianza della strategia del terrore, ma con l’affetto dell’amico, di chi visse «dall’interno» quella morte ass urda. Il film finito durerà 3 ore: Dell’Accio conta di diffonderlo nelle sale e attraverso i canali televisivi. Accanto alle preziose testimonianze (di cui diremo in seguito) alcuni inediti, come il sonoro della bomba, ricevuto da Radio Radicale, i funerali di Brescia e quelli a Foggia di Luigi Pinto, nel filmato amatoriale girato da Franco Carella e da un allora sconosciuto Nico Cirasola.
«Questa storia - dice il regista - ci ha colpito nell’età dell’adolescenza: erano bombe simboliche che ci scoppiavano dentro. Tutta la nostra crescita è stata condizionata da questi eventi dramm atici». Le riprese del film sono partite nel 2004 da Milano, poi si sono spostate a Foggia e a Brescia. Dell’Accio ha girato, fra gli altri, con Valerio Marchi, autore del libro “La morte in piazza”; con Vincenzo Vinciguerra, nel carcere di Opera, perchè Vinciguerra è autore di u n’altra strage, quella di Peteano, in cui morirono tre carabinieri e da circa t re n t ’anni si dedica allo studio della “strategia della tensione”.
A Foggia, in particolare, Dell’Accio ha girato con Lorenzo Pinto, il fratello di Luigi, nella casa natale dove appunto Lorenzo abitava con Luigi. E ancora, sempre a Foggia, Dell’Accio ha ripreso il percorso abituale di Lorenzo da viale della stazione a piazzale Italia. Fra gli intervistati anche il senatore Giovanni Pellegrino, ex presidente della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi”. Si diceva dei problemi economici incontrati dal regista: il film ha potuto contare su circa 30 mila euro, una cifra che definire irrisoria è un eufemismo. «Determinante per la conclusione dell’opera - dice Dell’Accio - è stato l’intervento dell’Apulia Film Commission », che, particolare curioso, ancora non esisteva quando sono partite le riprese. Gli altri contributi sono arrivati da Provincia e Comune di Foggia, Provincia e Comune di Brescia, Cgil e Spi-Cgil di Brescia, Fondazione Cipriani di Cremona (fondata dagli eredi del senatore Gualtieri, già presidente della Commissione stragi). Nessun contributo economico dai sindacati foggiani. Collaborazioni sono state fornite dalla “Casa della Memoria” e dall’associazione dei Familiari dei Caduti della strage di piazza della Loggia. E ancora: documenti autentici, audio e video, arrivano dagli archivi storici, frutto di oltre due anni di studi e ricerche; articoli di giornali d’epoca sono stati forniti dall’Archivio Storico della Nuova sinistra “Marco Pezzi” di Bologna. Nella mini-troupe, oltre a Dell’Accio che ha girato le riprese aeree, Saverio Guarna, direttore della fotografia (collaboratore di Monicelli), Patrick Sablot, operatore di ripresa, Giorgio Frigerio, fonico. Nel film c’è un contributo di Franca Rame, che recita un brano di Pasolini; nella colonna sonora, brani di cantautori di quegli anni, come «Primo maggio di festa» e «Piazza bella piazza» di Claudio Lolli e «La tua prima luna» di Claudio Rocch i. «E’ stata un’impresa - commenta il regista - una cosa che non ripeterò. Ora spero soltanto di riuscire a diffondere il film come la figura di Luigi merita».
















