di MIMMO MAZZA
TARANTO - Sarà un processo - a partire dal prossimo 7 luglio - a stabilire se davvero un sacerdote, parroco in un piccolo centro della provincia, ha approfittato dello stato di bisogno di una commessa di 31 anni per toccarle il seno. Il giudice per l’udienza preliminare Valera Ingenito ieri mattina ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Vincenzo Petrocelli, rinviando a giudizio il religioso che peraltro anche ieri mattina, in camera di consiglio, si è dichiarato completamente estraneo alla vicenda, protestando la sua innocenza. Il fatto risale ad un anno fa.
Stando a quanto denunciato dalla donna, commessa in un supermercato del paesino teatro della singolare storia, il sacerdote le avrebbe palpato il seno, sostenendo di essere esperto di oncologia e di saper dunque riconoscere al tatto l’eventuale presenza di tumori alla mammella. La signora si è fidata del sacerdote, scoprendo però poco tempo dopo di essere stata presa in giro in quanto il suo parroco non aveva nessuna conoscenza medica, né tantomeno oncologica.
Fu presentata dunque una denuncia che ha portato il pubblico ministero a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio del sacerdote mentre la presunta vittima delle molestie sessuali si è costituita parte civile nel procedimento penale, chiedendo un congruo risarcimento dei danni subiti. Il sacerdote, stando a quanto trapelato, venuto a conoscenza dei timori nutriti dalla donna circa la possibilità di contrarre il tumore al seno, avrebbe millantato conoscenze mediche, approfittando così dello stato di bisogno della malcapitata, fatto che sarebbe stato confermato da alcune testimonianze.
Lui, l’imputato, invece si difende fieramente, spiegando di aver pagato il suo essere prete di periferia, un parroco scomodo. La verità emergerà durante il processo.
TARANTO - Sarà un processo - a partire dal prossimo 7 luglio - a stabilire se davvero un sacerdote, parroco in un piccolo centro della provincia, ha approfittato dello stato di bisogno di una commessa di 31 anni per toccarle il seno. Il giudice per l’udienza preliminare Valera Ingenito ieri mattina ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Vincenzo Petrocelli, rinviando a giudizio il religioso che peraltro anche ieri mattina, in camera di consiglio, si è dichiarato completamente estraneo alla vicenda, protestando la sua innocenza. Il fatto risale ad un anno fa.
Stando a quanto denunciato dalla donna, commessa in un supermercato del paesino teatro della singolare storia, il sacerdote le avrebbe palpato il seno, sostenendo di essere esperto di oncologia e di saper dunque riconoscere al tatto l’eventuale presenza di tumori alla mammella. La signora si è fidata del sacerdote, scoprendo però poco tempo dopo di essere stata presa in giro in quanto il suo parroco non aveva nessuna conoscenza medica, né tantomeno oncologica.
Fu presentata dunque una denuncia che ha portato il pubblico ministero a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio del sacerdote mentre la presunta vittima delle molestie sessuali si è costituita parte civile nel procedimento penale, chiedendo un congruo risarcimento dei danni subiti. Il sacerdote, stando a quanto trapelato, venuto a conoscenza dei timori nutriti dalla donna circa la possibilità di contrarre il tumore al seno, avrebbe millantato conoscenze mediche, approfittando così dello stato di bisogno della malcapitata, fatto che sarebbe stato confermato da alcune testimonianze.
Lui, l’imputato, invece si difende fieramente, spiegando di aver pagato il suo essere prete di periferia, un parroco scomodo. La verità emergerà durante il processo.
