Sabato 06 Settembre 2025 | 02:50

Affari e voti a Lecce, eseguiti tre arresti: resta libero l'ex assessore regionale Delli Noci. Il gip: ha compiuto reati ma si è dimesso

 
Lecce, le chat con l'imprenditore Barone che hanno messo in difficoltà Delli Noci: «È a disposizione»

L'ordinanza di custodia cautelare emessa dopo gli interrogatori preventivi: in carcere l'imprenditore Alfredo Barone, domiciliari per il socio Congedo e l'ingegnere Maurizio Laforgia. Altre quattro interdizioni

Giovedì 03 Luglio 2025, 08:03

17:24

La Finanza di Lecce ha eseguito stamattina 3 luglio l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Angelo Zizzari dopo gli interrogatori preventivi del 10 e 11 giugno che hanno riguardato 11 persone, accusate a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità di associazione per delinquere in relazione all'inchiesta su presunti favori in cambio di aiuti elettorali. Non ci sono misure per Alessandro Delli Noci, l'ex assessore regionale allo Sviluppo economico che si è dimesso durante l'interrogatorio anche da consigliere regionale.

In carcere è finito l'imprenditore Alfredo Barone, 69 anni, di Biella (ex sindaco di Parabita), che per i pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera sarebbe stato il perno del sistema. Domiciliari per il suo socio Marino Congedo, 82 anni, di Galatina. Domiciliari anche per Maurizio Laforgia, ingegnere barese, ritenuto il tramite tra Delli Noci e gli imprenditori. Per altri indagati sono state disposte quattro misure interdittive: sono a carico di Ilaria Santoro (segretaria di Barone, per cui erano stati chiesti i domiciliari), il commercialista Giovanni Rapanà, Michele Barba e Corrado Congedo (ritenuti prestanome di Barone). Nei confronti di Delli Noci il gip non ha riconosciuto la sussistenza delle esigenze cautelari, a seguito delle dimissioni.

Per Delli Noci, ma anche per gli ex funzionari comunali Lino Capone e Angelo Mazzotta e per il ragioniere Luciano Ancora, il gip Zizzari scrive che «ferma la sussistenza della gravità indiziaria a loro carico (che anzi risulta confermata all’esito dell’interrogatorio di garanzia)», sono venute meno «le condizioni di attualità delle esigenze cautelari rispetto agli specifici reati loro attribuiti a seguito della totale dismissione delle cariche istituzionali pubbliche», rendendo «scarsamente rilevante la possibilità di reiterazione di reati della stessa specie».

Nell'inchiesta sono ricostruiti diversi presunti episodi corruttivi che riguardano non solo il Comune di Lecce ma anche i finanziamenti della società regionale Puglia Sviluppo e altri enti locali del Salento. Delli Noci, secondo la Procura di Lecce, era  a disposizione del gruppo imprenditoriale al quale garantiva copertura in cambio di supporto elettorale: pacchetti di voti, cene, un contributo da 5mila euro, assunzioni dei fedelissimi. L'inchiesta è stata aperta nel 2019 (con la pm Roberta Licci) ed è approdata alle 1.181 pagine della richiesta cautelare solo nell’ottobre 2024.

Contemporaneamente alla notifica dell'invito a presentarsi agli interrogatori, il 5 giugno era stato eseguito anche un decreto di sequestro da oltre 5 milioni per i soldi che Barone e Marino Congedo (insieme ad altri imprenditori) avrebbero intascato dai contributi del Pia Turismo della Regione, distraendo per fini personali i fondi destinati a realizzare alberghi di lusso: nell’ex cinema Santa Lucia e nell’ex convento delle Stimmatine a Lecce, così come a Rivabella di Gallipoli.

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