PUGLIA - Non poteva esserci fine d'anno peggiore per seimila collaboratori scolastici (quasi 800 soltanto in Puglia) assunti per i progetti legati al Pnrr e Agenda Sud.
Le prossime ore, infatti, saranno decisive per la proroga dei contratti in scadenza domani 15 aprile. Il nodo sono le risorse che mancherebbero per prorogarli sino alle fine dell’anno scolastico. L’emendamento, pare, sarebbe stato riformulato: la proroga è prevista fino al 15 giugno, non più al 30 giugno, e le risorse chieste sono pari a 27,5 milioni anziché 20 milioni.
Il voto dell’emendamento, come detto, è atteso in queste ore, ma da quello che è emerso, la situazione si è ulteriormente complicata e il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha invitato al ritiro.
«Ancora una volta si gestisce la scuola a colpi di emendamenti, senza alcuna visione di lungo periodo e con la consueta improvvisazione», tuona Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia.
Sta di fatto che da domani gli istituti scolastici in tutta Italia dovranno fare a meno di circa seimila collaboratori scolastici che, di conseguenza, rimarrebbero all’improvviso senza lavoro.
Con le recenti disposizioni ministeriali, infatti, è stato stabilito che i contratti di 785 collaboratori scolastici (dei quali 324 assunti nell'ambito dei progetti del Pnrr e 461 con le risorse di Agenda Sud) scadranno il 15 aprile 2024.
«Siamo di fronte a una discriminazione inammissibile - continua Gianni Verga - facciamo appello ai parlamentari pugliesi affinché sia messo in campo un intervento legislativo urgente che vada a colmare questa ingiustizia».
Si rischia la paralisi per il funzionamento delle scuole che proprio in questi ultimi mesi stanno portando a termine i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, grazie anche al lavoro fondamentale garantito dal personale collaboratore scolastico, assunto proprio per la realizzazione di detti progetti. Un vero paradosso.
«La Uil Scuola Puglia - aggiunge il segretario generale - sarà presente alla manifestazione nazionale prevista a Roma il prossimo 23 aprile anche per rivendicare la proroga di questi contratti, come normalmente avviene, fino al 30 giugno 2024. Non si può interrompere l'attività lavorativa della scuola a due terzi dell'anno scolastico ma è necessario intervenire sia a sostegno delle legittime aspettative del personale precario che per le scuole, sempre più oberate di lavoro, che in molti casi va oltre gli obblighi contrattuali. Continueremo a protestare per rivendicare la proroga dei contratti fino al 30 giugno per tutto il personale coinvolto e un piano straordinario di immissioni in ruolo - nello scorso anno scolastico su 1.863 posti vacanti solo 668 stabilizzazioni - e l'ampliamento dell'organico Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario), anche al fine di rendere stabile l'attuale organico aggiuntivo, dal momento che ogni anno si attivano centinaia di posti in deroga».
LA TESTIMONIANZA
«Ci hanno fatto credere che i fondi Pnrr erano sufficienti per pagare i nostri nostri contratti sino alla fine 2026: una rassicurazione che ha convinto molti di noi a non tenere in considerazione altre convocazioni di supplenze o addirittura altri tipi di lavoro. Adesso, invece, senza una proroga, ci ritroveremo tutto in mezzo alla strada».
Sfiducia e rabbia nelle parole di Rossella Giannoccaro, una dei 785 collaboratori scolastici che da domani, 15 aprile, si ritroveranno senza una occupazione perchè il loro contratto non è stato prorogato.
Rossella, racconta, era stata assunta in una scuola primaria dl Barese lo scorso mese di ottobre: faceva parte di quelle unità aggiuntive di personale Ata da assegnare al comparto scuola per la realizzazione dei progetti scolastici inerenti il Pnrr. Successivamente, allo scopo di favorire le istituzioni scolastiche del Sud Italia, fu stato introdotto un ulteriore contingente di personale, denominato Agenda Sud.
«Il primo contratto l’ho sottoscritto ad ottobre con con scadenza 1 dicembre. Sapevo che era a tempo determinato fino al 15 aprile ma non pensavo che terminasse prima della chiusura dell’anno scolastico», aggiunge sconfortata la collaboratrice scolastica che era stata destinata nell’ambito di un progetto contro la dispersione scolastica.
«Si parla che le scuole rimarranno aperte anche durante i mesi estivi per incentivare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni: come farà il personale in servizio che comunque ha diritto al periodo di ferie e per di più senza rinforzi a garantire questo surplus di lavoro?».
Da martedì sia Rossella che i suoi 784 colleghi pugliesi si ritroveranno senza lavoro e quasi tutti, inevitabilmente, saranno costretti a presentare domanda di disoccupazione: «Purtroppo, in attesa si trovare un altro lavoro, occorrerà sbarcare il lunario, pensare alla famiglia. Ma quelle indennità di disoccupazione che lo Stato ci pagherà mentre stiamo a casa non potevano essere utilizzate per garantirci la proroga dei contratti?», si chiede la Giannoccaro che è pronta a scendere in piazza, il 23 aprile, per protestare con la Uil Puglia scuola.
«Sono in contatto con il mio sindacato per poter chiarire bene questa situazione difficile e l'unica cosa rimasta è la speranza che qualcosa possa cambiare in queste ore con una ulteriore proroga del Ministero che, di fatto, ci ha lasciato disoccupati».