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La presidente del Pd barese De Simone: «Io esclusa da assemblea del partito perché sostengo Laforgia»

 
Redazione online

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Quattro temi per il Pd:  anche a Bari serve agire, non discutere

L'accusa della ex parlamentare che collabora con Emiliano: «Mi hanno dimissionata, manca democrazia»

Mercoledì 03 Aprile 2024, 12:37

BARI - La presidente del Pd barese non sarebbe stata invitata all'assemblea provinciale del partito, convocata per oggi 3 aprile. E per questo che la ex parlamentare Titti De Simone ha accusato i dem su Facebook di averla "di fatto dimissionata" per via del suo sostegno alle primarie per Michele Laforgia, che non è il candidato ufficiale del Pd (schierato con Michele Laforgia).

"Apprendo - ha scritto De Simone su Facebook - che è stata convocata l'assemblea provinciale del mio partito per mercoledì (oggi, ndr), invito allargato a tutti i circoli, a tutti i segretari, a tutti i componenti di diritto, ovvero parlamentari e consiglieri regionali. Tranne che alla presidente del partito di Bari, ovvero la sottoscritta. Non conosco le ragioni di questa "estromissione" o "espulsione di fatto" posso dedurre che sia motivata probabilmente dalla scelta che ho fatto insieme ad altri dirigenti, iscritti e militanti, nel rispetto del pluralismo e della democrazia interna, che sempre dovrebbe essere garantita, di sostenere alle primarie Michele Laforgia".

Alle primarie in programma domenica 7 De Simone (attualmente consulente del presidente della Regione, Michele Emiliano) appoggerà l'avvocato Laforgia, sostenuto da M5s, Italia Viva e Sinistra italiana. "Le ragioni di questa scelta - aggiunge - le ho motivate collettivamente e politicamente sia nelle sedi del partito sia nelle poche occasioni di confronto che sono state promosse. Inutile ribadirle qui. Abbiamo più volte ribadito che il mio non è un compito da garante, ma un ruolo politico che non può tuttavia essere interpretato con pretesa di neutralità. L'unitarietà che peraltro i segretari dovrebbero esercitare, non può e non deve, nemmeno nel loro caso e ne sono convinta, essere agitata come una clava per limitare il sano esercizio delle idee e delle differenze di idee, quando ci sono. Sono di fatto, dimissionata. Non mi avrebbe messo in alcun imbarazzo partecipare all'assemblea provinciale, convocata a sostegno di Vito Leccese, nel rispetto della decisione maggioritaria espressa, avrei ascoltato, nel caso mi sarei confrontata".

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