BARI - L’ex avvocato penalista Giancarlo Chiariello ha concluso con l’Agenzia delle Entrate un accertamento con adesione da 1,7 milioni di euro. E per chiudere le pendenze fiscali ha chiesto di autorizzare il dissequestro dei soldi necessari, prelevandoli dai circa 3,5 milioni sottoposti a misura di prevenzione nello scorso luglio.
È per questo che ieri il gup Susanna De Felice ha rinviato al 14 dicembre l’udienza preliminare nei confronti del 72enne accusato di infedele dichiarazione. Chiariello, già coinvolto nell’inchiesta di Lecce per corruzione in atti giudiziari insieme all’ex gip Giuseppe De Benedictis, è infatti accusato di aver nascosto al fisco circa 10 milioni di ricavi. Ma l’accordo con l’Agenzia, una volta perfezionato attraverso il pagamento, gli consentirà di ottenere una pena più lieve.
La Procura (con il procuratore Roberto Rossi e il pm Giuseppe Dentamaro) ha dato parere favorevole alla richiesta di dissequestro avanzata dagli avvocati di Chiariello (professor Vito Mormando e avvocato Filiberto Palumbo), condizionandolo però all’apertura di un libretto che dovrà essere vincolato a favore dell’Agenzia delle Entrate. Il gup si è riservato di decidere.
Chiariello (condannato in primo grado a 9 anni e 8 mesi per corruzione in atti giudiziari), a febbraio 2022 subì un sequestro da 10,8 milioni di euro relativo ai soldi che la Procura ritenne frutto di attività professionale in nero. Il sequestro (che materialmente colpì circa 6,5 milioni) è poi stato ridotto dal Riesame a 2,9 milioni, con la restituzione di circa 3,5 milioni che a luglio sono nuovamente finiti su un conto del Fug (il Fondo unico di giustizia). Questo perché all’ex avvocato è stata applicata una misura di prevenzione in quanto «fiscalmente pericoloso». Un tira e molla che potrebbe concludersi (da un lato) con l’utilizzo di parte della somma per pagare il Fisco, dall’altro con la discussione nel merito del nuovo sequestro davanti al Tribunale di prevenzione (il 4 ottobre).