BARI - Le morti avvenute nella Terapia intensiva dell’ospedale pediatrico «Giovanni XXIII» di Bari, oggetto di una inchiesta giudiziaria e di una ispezione amministrativa, sono «una cosa normale perché si tratta di interventi a cuore aperto che hanno una degenza molto lunga, e questo facilita l’insorgenza di infezioni». Lo ha detto il direttore di presidio, Livio Melpignano, nell’audizione in commissione Salute chiesta dal consigliere Michele Picaro (Fdi).
Il caso è al centro dell’indagine della pm Savina Toscani, che a seguito di un esposto del primario di Intensiva (cui ha fatto seguito un analogo esposto del direttore della Cardiochirurgia) contesta a vario titolo, i reati di omissione di atti d’ufficio, interruzione di pubblico servizio, omicidio colposo e lesioni colpose. Gli accertamenti stanno andando avanti e passano anche attraverso i risultati dell’indagine amministrativa che la Regione ha affidato agli ispettori del Nirs...
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