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Elicottero precipitato nel Foggiano, recuperate le 7 salme: autopsia solo sui 2 piloti. Si cerca la scatola nera. La camera ardente del medico è stata allestita in ospedale

 
Redazione online (foto Maizzi)

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Redazione online (foto Maizzi)

Apricena, elicottero precipitato: iniziato il recupero delle salme

Due le inchieste aperte per disastro colposo. Il procuratore capo Ludovico Vaccaro : «Non abbiamo trovato la scatola nera»

Domenica 06 Novembre 2022, 10:31

18:58

FOGGIA - Completato il recupero di tutte le sette salme nell’elicottero di Alidaunia precipitato a Castelpagano vicino Apricena.  I cadaveri sono stati portati giù a valle in una sorta di centrale operativa e poi saranno trasferiti tutti all’obitorio di San Severo per il riconoscimento da parte dei parenti. Due le inchieste aperte, la procura di Foggia indaga per disastro colposo.

«L'autopsia sarà effettuata con grande probabilità unicamente sui due piloti, verosimilmente non sui passeggeri». Lo ha detto il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, nel corso della conferenza indetta l’indomani della tragedia aerea sul Gargano in cui hanno perso la vita sette persone. «Speriamo di concedere il nullaosta per il rilascio delle salme il prima possibile - ha detto - Tra qualche ora giungerà qui a Foggia anche il console sloveno». Nell’incidente è morta una intera famiglia di Lubiana: padre, madre e i due figli di 13 e 14 anni. Per quel che riguarda la rimozione del rottame dell’elicottero, Vaccaro non si sbilancia sui tempi: «se i consulenti tecnici consentiranno il taglio della carcassa, allora i tempi saranno più brevi». A breve arriverà anche il console sloveno.

LA CAMERA ARDENTE 

La camera ardente per Maurizio De Girolamo, il medico del 118 che ha perso la vita ieri nello schianto dell’elicottero, è stata allestita dalla Asl di Foggia e dal Comune di San Severo nella cappella obitoriale dell’Ospedale cittadino «Teresa Masselli Mascia». «La cappella - precisa una nota - sarà aperta alle visite a partire dalle ore 9.30 di domani mattina. De Girolamo, 64 anni, prestava servizio alla Postazione di Emergenza Urgenza Territoriale 118 delle Isole Tremiti e al Pronto Soccorso di San Severo. Ieri, terminato il turno, insieme ad altri quattro passeggeri e due uomini dell’equipaggio, si era imbarcato sull'elicottero partito dalle Isole Tremiti e successivamente precipitato nei pressi di Apricena».

La conferenza stampa

In conferenza stampa hanno parlato il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro e il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Michele Miulli.  «Il rotore è stato trovato a circa 100-150 metri di distanza rispetto alla fusoliera. Verosimilmente il velivo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero». E’ la prima ricostruzione, ancora tutta da verificare, dell’incidente aereo avvenuto ieri sul Gargano, fornita dal procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro, nel corso di una conferenza stampa indetta nella centrale operativa allestita a pochi chilometri dal luogo della tragedia. «Non abbiamo ancora trovato la scatola nera, non è detto che ci sia» , ha commentato Vaccaro rispondendo alle domande dei giornalisti. Intanto il fascicolo di indagine resta a carico di ignoti. «L'agenzia nazionale sulla sicurezza del volo ha nominato due investigatori: un ingegnere dell’aeronautica ed un pilota - spiega Vaccaro - mentre la procura ha nominato tre consulenti: professore universitario esperto in tragedie aeree; un colonnello ingegnere dell’Aeronautica e un colonnello pilota». Sulle cause del disastro Vaccaro non si sbilancia: «in questa prima fase di indagini preferiamo non commentare. Ieri c'era maltempo questo è l’unico dato certo». 

Le operazioni odierne

Sono riprese in mattinata le operazioni di recupero delle sette salme delle vittime del disastro aereo avvenuto ieri mattina sul Gargano dove un elicottero dell’Alidaunia società di elitrasporto partito dalle Tremiti è precipitato in località Castel Pagano in agro di Apricena. Ieri le operazioni sono state interrotte a cause delle avverse condizioni meteo: nel Foggiano si è abbattuto un violento temporale. Sempre stamattina inizieranno le operazioni di raccolta dei reperti sui rottami dell’elicottero ma soprattutto si dovrà accertare la presenza o meno della scatola nera: non tutti gli elicotteri ne prevedono l’installazione, dipende dalle caratteristiche del velivolo. La Procura ieri ha aperto una inchiesta con le accuse di disastro aviatorio colposo ed omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Sul posto dell’incidente si stanno recando il sostituto procuratore inquirente Matteo Stella, carabinieri e medici legali e consulenti.

Recuperate le prime 5 salme

Sono state estratte le prime 5 salme dalle lamiere dell’elicottero precipitato ieri sul Gargano. Le salme sono state portate in un centro operativo, una sorta di campo base che si trova a quattro chilometri dal luogo della tragedia. Sul posto stanno operando i carabinieri insieme con gli uomini della Protezione Civile . Nel pomeriggio il procuratore capo Ludovico Vaccaro terrà una conferenza stampa sul luogo del disastro.

Padre pilota, si sapeva della forte perturbazione

«Sapevamo tutti che c'era una forte perturbazione sul Gargano, tant'è che venerdì l’elicottero non era partito. Sapevamo che le condizioni non erano ideali. Non so da chi sia arrivato l’ok per il decollo, chissà forse dalla torre di controllo». Sono le parole di Francesco Nardelli, padre di Andrea Nardelli, il pilota di 39 anni deceduto nello schianto avvenuto ieri sul Gargano e costato la vita a sette persone. Questa mattina il papà del pilota si è recato sul luogo della tragedia. «Perdere un figlio così a 39 anni è un dolore inspiegabile - ha detto all’ANSA l’uomo - Mio figlio ha dedicato una vita agli elicotteri. Si è brevettato nel 2007, ed è cresciuto nell’Alidaunia. Era un pilota esperto. Non ha mai avuto alcun problema. L’ultima volta che l’ho sentito è stato venerdì sera, ma abbiamo parlato del più e del meno. Era sereno».

Intanto sul luogo della tragedia il magistrato Matteo Stella ha fatto un nuovo sopralluogo. «Siamo qui per capire quando ci restituiranno il corpo di mio figlio - dice Francesco -. Spetterà ai periti e ai tecnici dell’Aeronautica accertare cosa sia successo ieri mattina. Con mio figlio c'era un veterano dei piloti dell’Alidaunia. Ma a prescindere dalle causa, questo non ci restituirà nostro Andrea», ha concluso.

Fimmg, "sgomento" per scomparsa De Girolamo

Il segretario provinciale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Foggia, Salvatore Onorati, esprime «sgomento per la tragica scomparsa del dottor Maurizio De Girolamo, medico dell’Emergenza - Urgenza Territoriale, 118, iscritto alla Federazione da tanti anni, il collega, l’amico, l’uomo che ci ha lasciati improvvisamente e prematuramente».
«Di ritorno dal turno di lavoro presso le isole Tremiti il volo verso casa, quello di sempre, con l’elicottero preso tantissime volte. Questa volta però - afferma in una nota - accade una fatalità e Maurizio ci ha lasciati orfani di un padre, di un collega, di un amico. Maurizio era iscritto da sempre al sindacato che mi onoro di rappresentare, una conoscenza ed un’amicizia che viene da lontano». "Esprimo il cordoglio mio personale e di tutto il sindacato Fimmg alla famiglia di Maurizio e di tutte le altre vittime del tragico incidente. Una morte così brutale - aggiunge - rischia di essere accompagnata da parole retoriche per cui meglio il silenzio in questo momento di dolore immenso, una preghiera e l'impegno di fare tutto quello che sarà possibile per dare alla famiglia il giusto riconoscimento per una morte sul lavoro, una morte per il lavoro». «A Maurizio - conclude - solo un ciao e la certezza che nessuno di noi lo dimenticherà mai».

Il dolore di Alidaunia

Grande cordoglio viene espresso da Francesco Nitti, amministratore unico Alidaunia Srl proprietaria dell’elicottero precipitato ieri sul Gargano: «A nome di tutto il personale dell’Alidaunia, nel giorno più buio della nostra ultra-quarantennale storia, ritengo doveroso rompere il religioso silenzio in cui il drammatico evento mi ha portato a chiudere. Lo faccio per esprimere il senso del nostro inconsolabile dolore per le perdite sofferte. Consapevoli di quanto possa essere poca cosa in confronto all’abisso di sofferenza e dolore in cui sono sprofondati, voglio sommessamente esprimere alle famiglie dei nostri passeggeri, dei nostri piloti e amici, la nostra vicinanza». 

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