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Eutanasia bocciata in Puglia, Cappato: «Il no frutto di un pretesto»

 
Redazione online

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Marco Cappato

Ieri il voto del Consiglio regionale: «La proposta di legge non rientrava nel programma»

Mercoledì 05 Ottobre 2022, 17:05

17:47

BARI - «La legge regionale per l’aiuto medico a morire è stata bocciata. In una regione in mano alla destra? No:in Puglia». Lo scrive su facebook Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che si batte per l'introduzione della legge sul fine vita in Italia, commentando quanto accaduto ieri in Consiglio regionale.

Ieri, infatti, l'aula ha bocciato la proposta di legge che era stata presentata dal consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati, perché non farebbe parte del programma di governo stilato nel 2020. Bocciatura oggi sostenuta anche dal Movimento5Stelle che ritiene che il tema non sia di competenza regionale. «Il pretesto del programma elettorale - scrive sempre Cappato sui social - è offensivo nei confronti del buon senso ma anche dell’autonomia dei consiglieri regionali». 

La replica di Amati ai 5 stelle: «La competenza è regionale»

«Ad evitare di sentire sciocchezze come quelle dei colleghi 5Stelle, per giustificare un voto contrario alla proposta di legge sul fine vita, allego gli atti che attestano in modo inequivoco la competenza funzionale delle Regioni sull'argomento». Così il consigliere regionale pugliese del Pd, Fabiano Amati, replica al gruppo del Movimento5Stelle che ha giustificato la bocciatura alla sua proposta di legge sul fine vita sostenendo che non sia un tema di competenza regionale. «Ci sono - sostiene invece Amati - una circolare del ministero della Salute del 9 novembre 2021, sottoscritta dal capo di Gabinetto del Ministero della salute Tiziana Coccoluto, e i verbali di due audizioni, svoltesi in data 7 aprile e 15 dicembre 2021, dei ministeri della Salute e della Giustizia dinanzi alla commissione Salute della conferenza delle Regioni. Queste note furono peraltro distribuite nel dibattito in Commissione, per cui nessuno può dire di non averlo saputo. Il dibattito politico è sempre interessante, ma arrampicarsi sugli specchi non è dignitoso».

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