Sabato 06 Settembre 2025 | 06:36

Sicurezza: i «fari» dell’intelligence su acciaio e auto

 
Marisa Ingrosso

Reporter:

Marisa Ingrosso

Altoforno Ilva Taranto

Esce dai radar la criminalità foggiana. Rischi per le possibili ricadute negative delle strategie di «player» internazionali

Giovedì 03 Marzo 2022, 12:03

«Faro» dell'intelligence nazionale su siderurgia e automotive, mentre esce dai radar la criminalità foggiana. Questo in estrema sintesi, ciò che emerge, relativamente al territorio apulo-lucano, studiando la Relazione annuale al Parlamento dei Servizi di sicurezza.
Pubblicato un paio di giorni fa (consultabile su www.sicurezzanazionale.gov.it), il documento è una sorta di bilancio di quanto accaduto di notevole durante l'anno appena trascorso, ma traccia anche le linee di interesse di ciò che potrebbe rappresentare un fattore di rischio per la sicurezza del nostro Paese. Certo, si tratta soltanto di ciò che è “ostensibile” (i contenuti classificati sono nella Relazione semestrale che il presidente del Consiglio dei Ministri trasmette al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), però è questa la piattaforma pubblica con cui i Servizi parlano a Politica e Paese.


L'ACCIAIO DI TARANTO E LE AUTO DI MELFI

La presenza del tema acciaio salta agli occhi poiché, nonostante sia strategico per l’Italia, nonostante i travagli giudiziari e sociali di Ilva, mai negli ultimi 15 anni i Servizi segreti hanno ritenuto di doverne far cenno al Parlamento. Ora, invece, gli 007 scrivono che «le ristrutturazioni delle catene globali del valore e i connessi cambiamenti nelle strategie industriali e acquisitive hanno avuto un impatto particolarmente profondo su settori fortemente globalizzati e cruciali per il tessuto produttivo nazionale, quali il siderurgico e l’automotive. Con riferimento al primo, l’attività informativa ha rilevato le possibili ricadute negative, sotto i profili industriale, occupazionale e ambientale, delle strategie di player internazionali attivi in Italia, in un quadro caratterizzato, peraltro, da importanti investimenti di capitali pubblici». Quali esattamente siano le «strategie» all’attenzione dei Servizi non è esplicitato. Forse - ma si tratta di una mera ipotesi, seppure informata - l’intelligence sta sottolineando la protratta divaricazione tra grande domanda mondiale d’acciaio e produzione italiana ridotta a lumicino.
«Per quanto concerne il settore automobilistico – scrivono gli 007 - hanno catalizzato interesse le progettualità di internazionalizzazione di primari player nazionali», ma anche le «difficoltà di approvvigionamento di materie prime e semilavorati, riconducibili a precise scelte discriminatorie da parte di fornitori internazionali volte ad avvantaggiare i competitor stranieri».


LE BOMBE DEL FOGGIANO

La mancanza di riferimenti alle mafie foggiane nel documento che i Servizi hanno presentato al Parlamento appare peculiare per due motivi. Il primo è che l’anno scorso – dopo lustri di sottovalutazione istituzionale - a questa questione essi stessi avevano dato ampio spazio, addirittura accludendo una scheda sulla Società Foggiana e citando pure le temibili “batterie” Moretti-Pellegrino-Lanza, Sinesi-Francavilla e Trisciuoglio-Tolonese-Prencipe. Il secondo è che, proprio nel corso del 2021, la criminalità si è accanita su quel territorio (specialmente a San Severo), con una mezza dozzina tra bombe e attentati incendiari e omicidi tentati e riusciti che hanno coinvolto anche degli innocenti, tra cui bambini. Il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho ha definito la pericolosità sfacciata del crimine foggiano una «emergenza nazionale». Eppure, nulla di tutto ciò si trova recepito nella Relazione. Viceversa, viene citata l’azione di intelligence volta a evitare che ‘Ndrangheta, Cosa nostra, Camorra, criminalità organizzata pugliese possano lucrare su crisi sanitaria e ripresa post-pandemica (leggasi PNRR). Si rileva come la malavita pugliese abbia condotto «reiterati tentativi di ingerenza affaristico-criminale nel tessuto socio-economico locale e nei contesti di proiezione extra-regionale, unitamente a variegate sinergie tra quei sodalizi ed esponenti di camorra e di ‘ndrangheta» per approvvigionarsi di droghe. E continuano, inscalfibili, le «strutturate sinergie con i sodalizi albanesi» per i «lucrosi traffici illeciti via mare, su tutti il narcotraffico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)