La maturità? Non è certo qualcosa legata all'età; bisogna conquistarla con il tempo, anche se l’esame al termine del quinquennio di studi delle superiori è considerato un punto di svolta nella vita ed è sempre vissuto con l’ansia di non farcela. Dal 1923, anno della riforma, tante cose sono cambiate. Da Gentile a Bianchi passando da Sullo, Gonella, Moratti, Fedeli, Azzolina, l’esame di maturità ha subito tali e tante trasformazioni da indurre a pensare non si sia mai trovato il giusto equilibrio per giudicare la maturità di un alunno. Si è passati dai voti in decimi, a voti in sessantesimi e centesimi, dall’esame su tutte le materie del triennio, ai due scritti e un orale a un colloquio orale sulle materie dell’ultimo anno.
Ora la pandemia ha spinto verso una nuova riforma. Il 16 giugno i 470mila studenti che affronteranno l’esame, si spera vaccinati, si troveranno di fronte a molte novità. Prima su tutte l’abolizione delle famose prove scritte su cui si sono misurate intere generazioni dell’epoca pre-Covid accomunate dalle stesse ansie e dubbi. Il format tradizionale - due scritti più un orale - è stato sostituito da un unico colloquio rinforzato della durata di un'ora suddiviso in 4 fasi e preceduto da un elaborato scritto, peraltro già consegnato, che va a sostituire la «tesina» per tanto tempo indicatrice delle conoscenze o delle preferenze dello studente. La commissione sarà interna ad eccezione del presidente, unico membro esterno. Il colloquio «rinforzato», anche chiamato maxi orale, avrà una durata di circa un'ora. L'orale sarà valutato fino a 40 punti, i restanti 60 deriveranno, invece, dai crediti del triennio. ll credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale potranno essere assegnati fino a quaranta punti. Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, che comprenderà non solo il percorso scolastico ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato e attività culturali. Il «Curriculum dello studente», dieci pagine in tutto, divise in tre parti corredate di tabelle e informazioni «sul percorso scolastico, le certificazioni conseguite e le attività extrascolastiche svolte nel corso degli anni» rischia però di accentuare il divario tra chi ha avuto la possibilità di frequentare corsi o stage all’estero acquisendo così strumenti di crescita e conoscenza e coloro che, per giunta alle prese con la Dad non hanno avuto le stesse opportunità.
La novità rispetto allo scorso anno è che da marzo i Consigli d’istituto, i professori e gli studenti hanno individuato e discusso i temi che i ragazzi dovranno approfondire avendo un mese di tempo per predisporre un elaborato. Questo è la base dell’orale. Una prova, dunque, che parte dal lavoro di approfondimento dell’ultimo mese, concordato e discusso con i docenti. Non una semplice «tesina». L’elaborato pensato, ragionato, discusso. «È importante sapere scrivere, altrimenti non si sa parlare», sostiene il ministro Bianchi, che pensa a questo modello anche per gli anni a venire. Per il ministro, la maturità non è soltanto l’esame conclusivo di un intero corso di studi, ma il primo passo verso il futuro per alcuni nel mondo del lavoro, per altri verso nuovi studi e corsi di laurea attraverso cui realizzare le proprie aspirazioni.
Il nuovo esame darà maggiore serenità e sicurezza agli studenti seguiti e giudicati dai propri professori? Saranno proprio loro a comporre la commissione , presieduta da un presidente esterno. Basterà questo a tranquillizzare gli studenti? Del resto chi meglio di chi li ha seguiti per un quinquennio può giudicare la loro preparazione e il loro grado di maturità? Per loro è solo la prima di una lunga serie di prove, perché come diceva De Filippo ,gli esami non finiscono mai. Esame di maturità, esame della patente, esami universitari, esami di stato, esami d’idoneità, esami medici, la vita sarà sempre un susseguirsi di esami: cartina di tornasole dei propri limiti e delle proprie capacità.