Lo stop alla somministrazione del vaccino AstraZeneca costa alla Puglia dalle 8 alle 12mila somministrazioni al giorno, quelle destinate prevalentemente agli operatori scolastici ma anche - in misura minore - al personale delle forze dell’ordine e a quello di supporto alla Protezione civile.
A ieri erano circa 81.500 le dosi somministrate al personale scolastico su un totale di 452mila (l’86,9% di quelle consegnate). «La Puglia è la regione che ha vaccinato più insegnanti», ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nell’audizione davanti al Parlamento. Un record che rimarrà fino a quando le operazioni non ripartiranno.
L’effetto scetticismo su AstraZeneca si stava vedendo già da alcuni giorni, con un aumento dei «no show» alla prenotazione che in alcuni casi ha toccato anche il 30%. Ieri, peraltro, era anche il primo giorno dei richiami per la campagna a favore del personale scolastico, che ora è stato messo in stand-by: i Nas hanno proceduto materialmente ieri a effettuare il sequestro delle dosi rimaste negli ambulatori vaccinali. Gli appuntamenti saltati in questi giorni verranno recuperati non appena arriverà il via libera, ma - fanno notare dalla Regione - se lo stop dovesse protrarsi oltre la settimana è probabile che sarà necessario rivedere i tempi del piano vaccinale: l’avvio delle somministrazioni agli over 70 è infatti programmato (indicativamente) a partire da dopo Pasqua, quando cioè i centri avranno terminato con gli insegnanti. Le operazioni sono infatti concatenate, anche per la necessità di non creare assembramenti in attesa che vengano predisposti i nuovi «hub» su base provinciale.
«Assolutamente giusto l’atteggiamento precauzionale ma dobbiamo vedere i dati», ha commentato ieri l’assessore alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco. «L’Ema lo ha detto, stiamo analizzando i dati e non c’è motivo per sospendere la vaccinazione. Significa che c’è un sistema molto strutturato di farmacovigilanza, è giusto che vengano osservati tutti i casi, è giusto che vengano osservati tutti gli effetti gravi, poi l’effetto grave viene segnalato all’autorità e viene valutato. Nel momento in cui un segnale diventasse preoccupante è giustissimo bloccare un lotto o l’utilizzo di un intero farmaco per precauzione. Però ci devono essere i dati». Lopalco è stato poi più esplicito durante un webinar dell’Accademia lombarda di sanità pubblica: «Abbiamo tanti problemi per il vaccino AstraZeneca e immagino quanti altri ne avremo nei prossimi giorni al di là di quale sarà la soluzione. Avremo problemi seri non per AstraZeneca in sé, ma questa vicenda ha minato non voglio dire la credibilità del sistema, ma ha fatto diminuire la fiducia». L’epidemiologo si è infatti mostrato molto critico nei confronti di Aifa: «Se Aifa prima dice che è tutto ok e poi dopo 24 ore blocca la distribuzione, è difficile credere che in 24 ore siano intervenuti informazioni o dati da capovolgere la comunicazione istituzionale e bloccare un vaccino. Dobbiamo fare attenzione: le parole sulla sicurezza vaccinale sono piombo e dobbiamo essere sempre molto cauti».
In Puglia al momento le segnalazioni di eventi avversi collegati alla vaccinazione sono considerate nella norma. I possibili eventi gravi notificati, come sempre, vengono sottoposti a verifica per stabilire la correlazione. La gran parte dei casi è relativa ad effetti collaterali lievi (bruciore in prossimita del sito di iniezione, febbre), tutti destinati a sparire nel giro di alcune ore o di pochi giorni. Dopo la somministrazione il paziente resta in osservazione per 15 minuti proprio per permettere l’eventuale intervento del rianimatore in caso di shock anafilattico. I pazienti che segnalano precedenti reazioni allergiche o situazioni di rischio vengono invece sottoposti a vaccinazione in ambiente protetto, con l’utilizzo delle precauzioni adatte.