«La provincia di Foggia è sempre stata l’ultima per la Regione Puglia, quella più maltrattata. Ora bisogna cambiare registro e vincere la scommessa del Recovery portando investimenti per infrastrutture e modernizzazione del settore agroalimentare»: Paolo Dell’Erba, consigliere regionale eletto nella lista “Puglia Domani”, ora ha aderito a “Cambiamo”, il partito che ha come leader il senatore Gaetano Quagliariello, e rilancia la sua missione in difesa del territorio. Dall’ufficio di Poggio imperiale, dalla cui finestra osserva sullo sfondo l’orizzonte del lago di Lesina, presenta alla Gazzetta le sue priorità politiche.
Ha fatto un salto da Apricena, dove era assessore, al consiglio regionale. Con che obiettivi?
«Vogliamo portare le istanze della provincia di Foggia alla Regione, un ente che ha bistrattato il mio territorio. Speriamo ora di farci valere, soprattutto con i fondi del Recovery plan. Con Conte premier avremmo avuto qualcosa in più: nato a Volturara, avrebbe avuto un occhio di riguardo per la Capitanata. Non so come andrà con Draghi… Vedremo…».
Quali sono le emergenze?
«Abbiamo progetti datati che non sono mai partiti: la Termoli-Lesina dove manca il secondo binario mentre c’è chi sogna l’alta velocità; la strada a scorrimento veloce del Gargano si ferma a Eboli, anzi… a Vico del Gargano, senza raggiungere Peschici e Mattinata; e la manutenzione della statale 16, una mulattiera, da Campomarino a Foggia, un strada dissestata, dove avvengono decine di incidenti mortali. La scommessa è sulla infrastrutture primarie. Poi c’è il tema della costa, dal Molise a Rodi Garganico, con poche strutture, e i laghi che avrebbero potenzialità ma non sono sfruttati mentre chilometri di spiaggia a rischio erosione. Da Apricena abbiamo fornito frangiflutti anche alla Romagna, ma non alla costa garganica, uno scandalo. Perché? Non ci sono porti dai quali portare i massi nelle coste».
Ha aderito al partito di Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello Cambiamo: cosa contraddistingue questa formazione nel centrodestra?
«Sono sempre stato vicino a Gaetano Quagliariello, ho fondato Idea con il senatore… Ora Cambiamo e Idea si sono fusi. Ci sono ingressi da Forza Italia in parlamento. Stiamo crescendo. Siamo un partito liberale, attento al mondo delle imprese, centrista, con i valori della famiglia e un orizzonte cristiano, che si declina favorendo la creazione del lavoro con il sostegno alla produzione. Ci vuole il debito buono per aiutare il mondo imprenditoriale pugliese, come dice Draghi».
come è nato il sodalizio politico con Quagliariello?
«Lo conobbi nelle elezioni regionali del 2015, mi candidai nel Nuovo centrodestra. Poi Gaetano lasciò il partito e l’ho seguito nella nuova formazione liberaldemocratica: è un punto di riferimento di coerenza. Il panorama politico è pieno di voltagabbana e di gente improvvisata. Gaetano ha una formazione di altro e alto livello».
La gestione Emiliano su pandemia e crisi economica la convince?
«Non ne parliamo. E’ un dossier difficile: ci vuole umiltà. All’inizio della pandemia c’è stata difficoltà nel tracciamento, che poi è saltato completamente. Contesto a Emiliano solo le ordinanze sulla scuola: la libertà di scelta concessa alle famiglie ha creato un po’ di anarchia. Un governatore deve avere la forza di decidere: chiudere o aprire, non rimanere nel mezzo. Così ci sono stati danni sul piano della formazione per i bambini e i ragazzi, che hanno bisogno della socializzazione e incontrano tanti guai con la Dad».
Le conquiste a cui punta nei cinque anni del suo mandato in Consiglio regionale?
«Fatti concreti per il mio territorio e per la mia provincia. Dalle infrastrutture all’aeroporto Gino Lisa: è stato inaugurato prima delle votazioni, ma non atterranno e non decollano aerei. Non va così. Ci vuole un rilancio turistico e dell’agricoltura. Altro che piattaforme per lo stoccaggio dei rifiuti, dobbiamo realizzare piattaforme per rilanciare le nostre eccellenze ortofrutticole. Prima le eccellenze gastronomiche e il paesaggio pugliese. Abbiamo molte attese per la Capitanata dal Recovery: speriamo che il vicegovernatore Raffaele Piemontese si impegni a distribuire i progetti in tutta la provincia e non solo nella città di Foggia».