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L'emergenza
massimiliano scagliarini
20 Gennaio 2021
BARI - Lunedì prossimo Pfizer consegnerà 11.115 dosi, il 50% di quelle previste in base al Piano vaccinale. Questo significa, salvo variazioni in corso d’opera, che per tutta questa settimana la Puglia potrà effettuare la prima somministrazione solo ad altre 12.110 persone: il resto delle dosi dovrà essere riservata ai richiami, che da ieri a lunedì prossimo avranno già raggiunto quota 16.610.
A fare i conti è stato il dipartimento Salute della Regione, che con la circolare di lunedì sera - quella in cui ha disposto una stretta a seguito della diminuzione delle consegne - ha predisposto un piano minuzioso. E ha stabilito che nessun ospedale potrà fare di testa propria: tutti i flaconi che restano inutilizzati dopo la prima dose «non devono essere considerate quantità nella disponibilità esclusiva» della singola Asl, ma devono essere messe a disposizione del sistema: perché serviranno a completare il «primo giro» nelle Rsa e nelle strutture sanitarie private.
Anche se il bollettino ministeriale stimava a ieri pomeriggio 64.079 dosi somministrate, per chiarezza conviene seguire le tabelle della regione. Le prime dosi a lunedì sera erano 60.892 (di cui 21.432 a Bari). Se, dunque, il taglio alle forniture (11.700 in meno l’altro ieri, 11.115 lunedì prossimo) non verrà ripristinato, le persone raggiunte dal vaccino Pfizer in Puglia non potranno essere più di 73mila a fronte delle circa 95mila programmate. La Regione continua a ritenere che si debba parlare solo di un ritardo nelle consegne e non di una riduzione definitiva. Ma se così non fosse bisognerà stringere. E nel frattempo - questo il diktat che l’assessore Pier Luigi Lopalco e il capo dipartimento Vito Montanaro, con il coordinatore della cabina di regia vaccinale, Michele Conversano, hanno lanciato agli operatori sul territorio - bisognerà attenersi scrupolosamente al piano:
«Non è consentita alcuna arbitraria valutazione circa l’accesso, in questa fase, alla vaccinazione anti Covid-19 da parte di soggetti non afferenti» alle categorie prioritarie, è scritto nella circolare, pena «l’accertamento delle responsabilità personali a carico dei soggetti responsabili» dell’attività vaccinale sul territorio o dei dirigenti dei singoli ambulatori. Se la conseguenza sarà anche il rifiuto di somministrare la seconda dose a chi ha surrettiziamente ottenuto la prima, questo è da vedere. Ma al momento la priorità deve essere data agli Oss delle strutture private, ai pazienti delle Rsa, e al personale sanitario e sociosanitario delle strutture pubbliche che per i motivi più vari non è stato ancora vaccinato. Insomma: niente sindaci né politici, né impiegati e né sindacalisti.
Da venerdì a lunedì 25 è prevista la somministrazione di circa 14mila richiami. Lunedì prossimo nei frigoriferi delle Asl rimarranno 12.308 dosi cui aggiungere le 11.115 previste in arrivo. Significa che per tutta la prossima settimana bisognerà andare avanti con 16.396 dosi, e vuol dire anche che da martedì prossimo si scenderà a poco più di 2mila richiami al giorno. Numeri che la Puglia ha esposto ieri sera nella riunione in videoconferenza con i presidenti di Regione e il ministro Francesco Boccia. Tutti i governatori hanno fatto presente che i ritardi della Pfizer creano danni enormi, e che la scelta di dove e come eseguire le consegne non può essere lasciata a una azienda privata.
VACCINO MODERNA IN ARRIVO LA SETTIMANA PROSSIMA - Il vaccino Moderna dovrebbe essere disponibile in Puglia la settimana prossima, una consegna è prevista tra il 27 e 28 gennaio: è quanto apprende da fonti sanitarie regionali. La quantità di dosi che dovrebbero essere distribuite è di circa 4.000 unità, «poche per le esigenze», evidenzia la stessa fonte.
«Non sappiamo se l’Europa avrà la forza di convincere la multinazionale (Pfizer) a ripartire con le consegne», ha commentato oggi Lopalco ad Andria che ha poi parlato della Germania riferendo che «ha avuto un taglio nelle consegne superiore a quello dell’Italia, quindi non è soltanto un problema italiano, tantomeno un problema pugliese, è un problema internazionale ed europeo quindi l’Europa sta facendo pressioni e speriamo si ripristini la consegna delle dosi come previsto, però sicuramente in queste settimane dovremmo un pò rallentare».
«Ma abbiamo la grande promessa che è il vaccino AstraZeneca - ha annunciato l’assessore - non dimentichiamo che il 29 gennaio Ema dovrà probabilmente esprimersi sulla autorizzazione in commercio del vaccino AstraZeneca, per il quale sono già pronte per l'Italia 8.000.000 di dosi già pronte per la spedizione - ha concluso - quindi stringiamo i denti, teniamo duro e speriamo arrivino questi vaccini».
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