Domenica 07 Settembre 2025 | 03:37

Coronavirus, indice Rt scende, ma Puglia tra le 5 regioni a rischio

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Coronavirus Puglia, numeri incoraggianti: 77 contagi, ricoveri intorno al 40%. Altri 9 morti, aumenta tasso letalità

Il riempimento dei posti letto, per quanto in discesa, rimane sopra le soglie critiche

Sabato 12 Dicembre 2020, 08:50

L’indice Rt (che misura la trasmissione del virus) è in calo a quota 0,8, dunque stabilmente sotto il valore di uno che testimonia l’arretramento dell’epidemia. Ma la pressione sul sistema ospedaliero resta ancora invariata, così come «alto» resta anche il rischio complessivo da ormai cinque settimane. Il report settimanale del ministero della Sanità e dell’Iss offre alla Puglia una situazione ancora in chiaroscuro: la curva del contagio si sta (lentamente) appiattendo, ma è troppo presto per abbassare la guardia.

Non è dunque in discussione la classificazione in zona gialla (arancione fino a sabato prossimo a Foggia, nella Bat e sulla Murgia per decisione della Regione), perché il sistema nel suo complesso dimostra ancora una buona «resilienza». Tuttavia il livello dei ricoveri (che ieri ha fatto segnare una nuova riduzione) è ancora stabilmente più alto rispetto alle soglie di sicurezza fissate dal ministero: il 30% dei posti di Terapia intensiva e il 40% di quelli di area medica. Il dato di occupazione preso a campione nel report (che verrà ufficializzato oggi) è quello di martedì scorso (i dati generali sono stati invece elaborati rispetto alla settimana 30 novembre-6 dicembre), ma la situazione è simile a quella di ieri: 187 letti occupati (su 456) nei reparti di rianimazione (13 in meno rispetto al giorno precedente), a fronte di 1.595 ricoveri di area non critica (cinque in meno rispetto a giovedì) su 3.447 posti disponibili.

L’incidenza dell’epidemia in Puglia (il numero di casi ogni 100mila abitanti) resta meno della metà di quello nazionale con tendenza alla diminuzione. Ma i dati raccolti dalla cabina di regia continuano a mostrare una certa sofferenza nel sistema di tracciamento dei casi, con tempi troppo lunghi tra l’insorgenza dei sintomi e il risultato dei tamponi. In generale, però, l’Iss vede prospettive buone. «L’epidemia in Italia - è detto nella bozza del rapporto settimanale - seppur mantenendosi grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali, continua a mostrare una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente e questo è un segnale di efficacia delle misure di mitigazione introdotte.

In tutte le Regioni la trasmissibilità e compatibile con uno scenario tipo 1», cioè paragonabile a quanto avveniva la scorsa estate. Per la Puglia, il segnale più forte di regressione dell’epidemia è proprio nell’indice Rt: anche il massimo dell’intervallo statistico di confidenza è inferiore alla soglia di uno, a testimonianza della tendenza alla riduzione del numero di contagi che - secondo l’assessore alla Salute, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco - dovrebbe arrivare entro le prossime due settimane». Questo dovrebbe fare calare anche il dato di incidenza che a sua volta, secondo gli esperti, porterà a un rilassamento della pressione sul sistema sanitario e dunque - auspicabilmente - a una riduzione della fascia di rischio. La Puglia ieri era al terzo posto in Italia per numero di nuovi casi (ma è un dato che non ha significato dal punto di vista epidemiologico, proprio perché non è rapportato al numero degli abitanti) ed è ad un passo dalla soglia dei 50mila casi attivi (mai raggiunta nel corso della seconda fase): si tratta di un dato che può scendere soltanto quando diminuiranno i contagi. Anche perché, nel frattempo, sarà necessario mantenere invariate tutte le misure di controllo e di sicurezza come quelle che la Regione pensa di lanciare per le prossime feste: quasi certamente a chi rientra in Puglia verrà chiesto di registrarsi come avvenuto in estate, così da consentire la mappatura e il tracciamento degli eventuali fattori di rischio.

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