«Tutto fermo. Non abbiamo una data. Spero si voti in settimana»: il consigliere regionale 5S Cristian Casili fotografa così l’impasse nel quale si naviga in vista della risoluzione della querelle legata all’ingresso dei pentastellati nella giunta Emiliano, mentre dalle categorie si leva la richiesta di insediare al più presto il governo regionale. Al momento non è stato fissato il giorno nel quale gli iscritti al M5S voteranno sulla piattaforma Rousseau in merito all’eventuale ingresso nel governo del centrosinistra con uno o due assessorati. Il responso, se positivo, trasformerà la Puglia nel primo laboratorio regionale di governo che vedrà al fianco il Pd e i pentastellati.
Il Movimento è spaccato tra «entristi» e autonomisti (su tutti il candidato governatore sconfitto, Antonella Laricchia) o, seguendo la dicotomia celebre di Umberto Eco, tra «apocalittici» e «integrati». Ieri il senatore Iunio Valerio Romano ha chiarito la sua posizione, scettica, su una alleanza organica: «Se alleanza doveva essere, doveva esserlo prima delle elezioni. Così non è stato. A differenza di quanto accaduto il 4 marzo 2018, a settembre il M5S le elezioni, in Puglia, le ha perse. Emiliano le ha vinte e da solo ha i numeri per governare. Se è davvero in buona fede, che offra la presidenza del Consiglio e due importanti presidenze di commissione. Così il quadro sarà più in linea con il voto espresso dai pugliesi, in un’ottica di proficua collaborazione nell'esclusivo interesse degli stessi». Per il parlamentare salentino, quindi, i grillini non dovrebbero ambire ad assessorati, ma a ben tre incarichi istituzionali (in parte già opzionati da esponenti dem o delle civiche emilianiste).
Il mondo produttivo, invece, chiede al governatore Michele Emiliano di fare in fretta al fine di affrontare con tutte le risorse possibili la grave crisi sanitarie ed economica generata dal Coronavirus. Sergio Fontana, presidente regionale di Confindustria, va subito al cuore della questione e richiama un vecchio adagio pugliese: «La cera si consuma e la processione non cammina». Poi puntualizza la sua posizione: «L’unica cosa che vogliamo è che la politica vada avanti velocissima. A noi non fanno piacere le beghe sulle poltrone. Abbiamo bisogno di una giunta non forte, ma fortissima, che offra soluzioni concrete ai settori produttivi in difficoltà. Bisogna nominarla immediatamente. Si è perso troppo tempo: è inspiegabile che di fronte a una crisi come questa si pensi a una votazione sulla piattaforma Rousseau… La barca sta in mezzo alla tempesta e non conosciamo i timonieri…».
Nicola Pertuso della Fipe (dirigente nazionale della Federazione italiana pubblici esercizi) ricorda i dossier aperti con la Regione: «Ci farebbe comodo avere un interlocutore come il nuovo assessore allo Sviluppo economico per immaginare il futuro delle nostre attività. Vogliamo discutere le nostre richieste e proseguire con la programmazione. Ci vuole una interfaccia di qualità, che conosca le esigenze della nostra categoria». Poi una stoccata: «A sentire i nomi che emergono per gli assessorati vien la pelle d’oca…», chiosa Pertuso con molta delusione rispetto al totonomi per la giunta.
Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, punta sulla necessità di dare risposte con provvedimenti complessi sui temi dell'ecologia: «Aspettiamo le scelte del presidente Emiliano. Ci auguriamo al più presto di avere l’assessore all’Ambiente. Con Emiliano e con Stea abbiamo condiviso il nostro ultimo programma associativo. Ci sono emergenze da affrontare al più presto: tra le priorità la chiusura del ciclo dei rifiuti e del ciclo di tutela delle acque con il riutilizzo delle reflue affinate, l’efficientamento energetico e la gestione dei parchi con un piano che integri quelli nazionali e regionali».