Le feste religiose nell’era del Covid dovranno concentrarsi soprattutto sugli aspetti spirituali e liturgici, evitando ogni tipo di eccesso e di contaminazione. È il tema della nota «L’annuncio del Vangelo nelle feste religiose popolari» diffusa ieri dalla Conferenza episcopale pugliese.
Il documento riassume i principi generali a cui si devono ispirare le feste, con indicazioni per la musica e le avvertenze legali collegate all’ordine pubblico. Ma nel vademecum ci sono anche disposizioni che mirano a preservare la sacralità della festa: «Si raccomanda - scrivono i vescovi pugliesi - di non indire aste di qualsiasi genere per l’individuazione dei portatori dei sacri simulacri e possibilmente di non chiedere offerte durante lo svolgimento delle processioni. Lì dove le circostanze di natura storico-sociale impediscano l’attuazione della suddetta indicazione, l’Ordinario ha il dovere di vigilare sulla correttezza delle procedure».
«Si è sentito il bisogno - dice il vescovo di Castellaneta, Claudio Maniago, incaricato per la Commissione regionale per la liturgia - di offrire una riflessione riguardo a questo delicato e significativo aspetto della vita delle nostre Comunità, che fosse arricchito dai testi del magistero che in questi ultimi anni sono stati pubblicati. L’orizzonte in cui si muove il documento è quello il rinnovamento della Chiesa, chiamata a scrutare i segni dei tempi e ad essere capace di trasmettere il dono del Vangelo alle nuove generazioni. Un rinnovamento che, nelle nostre Comunità, non può prescindere dall’ambito delle feste religiose».
Nelle feste patronali - dice il documento - «si faccia molta attenzione nel dare maggiore rilievo all’annuncio della Parola di Dio», tenendole ben distinte dalle altre feste ed evitando che luminarie, fuochi pirotecnici e bande «scantonino in sprechi» che «risulterebbero in dissonanza con il Vangelo e con le esigenze della giustizia, e sarebbero contro-testimonianza nei confronti di ogni povertà». Ma attenzione anche a ciò che si distribuisce: niente prodotti fatti in casa «perché non si può verificare la tracciabilità degli ingredienti».
Intanto, i vescovi hanno scelto la data del 29 novembre, prima domenica di Avvento, per l’adozione della nuova edizione italiana del Messale romano in tutte le Diocesi di Puglia.