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Covid in Puglia: «I cittadini pugliesi non paghino i tamponi»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

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La Regione torna a fare chiarezza sul tema dei test: «I laboratori privati non possono fare test senza motivo»

Venerdì 02 Ottobre 2020, 09:37

BARI - I laboratori privati non possono effettuare tamponi a pagamento ai cittadini pugliesi, ma solo su richiesta delle autorità sanitarie e sempre a spese del sistema pubblico. Le uniche prestazioni a pagamento ammesse sono i tamponi di controllo effettuati sui dipendenti delle aziende private a richiesta del medico competente, ad esempio per autorizzare il rientro in servizio. Nessuno, insomma, può alzarsi al mattino e farsi sottoporre a tampone senza una valida ragione diagnostica.

La Regione torna a fare chiarezza sul tema dei test, tema che periodicamente ritorna di attualità e che continua a creare qualche dubbio in chi torna a casa dopo un viaggio.

Proprio a seguito di un articolo della «Gazzetta» (che aveva rilevato l’effettuazione di test a pagamento sui pugliesi rientrati dalle vacanze nei Paesi classificati a rischio, a prezzi superiori ai 100 euro), il dipartimento Salute ha scritto alle Asl per chiedere controlli sulle strutture private. Gli Spesal hanno dunque sensibilizzato i laboratori affinché si attengano alle linee guida emanate dalla Regione, avvertendo che in caso contrario potrebbero essere presi provvedimenti.

«Non è proprio previsto - spiega il capo dipartimento Vito Montanaro - che un cittadino possa recarsi in un laboratorio privato e chiedere di essere sottoposto a tampone, tanto più a pagamento. Si tratta di un atto diagnostico di competenza delle autorità di sanità pubblica». Cosa deve fare, dunque, il cittadino che rientra in Puglia?

«Deve autosegnalarsi sul sito della Regione - dice Montanaro -. La segnalazione verrà presa in carico dalla Asl di competenza e vagliata, e se ne ricorrono i requisiti verrà disposta l’effettuazione del tampone».

Questo vale ad esempio per chi è stato nelle «zone rosse», ma anche per altre particolari situazioni che richiedono attenzione dal punto di vista epidemiologico. Cosa può fare il cittadino che, anche dopo aver presentato la segnalazione, non venga chiamato per sottoporsi al tampone?

«Può rivolgersi - risponde Montanaro - al proprio medico di famiglia che ha gli strumenti per interfacciarsi con il dipartimento di prevenzione della Asl».

In Puglia al momento sono operative 11 strutture private che sono state autorizzate dalla Regione ad effettuare i tamponi «con costi a carico del servizio sanitario nazionale»: il rimborso riconosciuto dalle Asl è di 65 euro per ciascun test. Le strutture private effettuano in totale circa 500 tamponi al giorno (a fronte dei 4.500 complessivi), di cui forniscono i risultati alla Regione - in tempo reale - attraverso la piattaforma Giava-covid che tiene traccia di tutti i casi, positivi o negativi. La questione non è nemmeno strettamente economica, ma attiene all’equilibrio complessivo del sistema. I tamponi e i reagenti sono preziosi, in quanto non ne esiste una disponibilità infinita, e nelle prossime settimane è previsto un aumento dei contagi che porterà con sé anche un aumento dei test. La capacità dei laboratori potrebbe dunque avvicinarsi al livello di saturazione. E non è possibile effettuare test al di fuori delle linee guida, perché potrebbe voler dire privare del tampone chi ne ha realmente bisogno.

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