«Sono certo che nessuno dei colleghi del Consiglio regionale pugliese sia tra i cosiddetti furbetti del bonus Iva. Ma è giusto approfondire la questione ed è giusto che l’Inps, nel caso, renda pubblici i nomi». Così Peppino Longo, vicepresidente del Consiglio regionale pugliese e presidente di Realtà pugliese. «Più in generale - prosegue - c'è una parte della classe politica nazionale e locale che deve chiedere scusa ai cittadini. Quel bonus era una misura di pronto soccorso per tutte le partite Iva impoverite dal lockdown e, per raggiungerne il maggior numero nel minor tempo possibile, doveva essere per tutti: altrimenti, a furia di carte bollate e controlli - rileva Longo - avrebbe mancato lo scopo». «Com'è accaduto per la Cig straordinaria - evidenzia - che ha le sue regole pluridecennali e infatti non è ancora arrivata a tutti; e per la nuova norma sui prestiti bancari garantiti dallo Stato che, provenendo da istituti privati, richiedono un’istruttoria minima su solvibilità, bilanci, garanzie, con tempi spesso lunghi».
«Faremo una richiesta di accesso agli atti alla Giunta e all’Inps per capire» se ci sono consiglieri regionali o assessori pugliesi che hanno fatto richiesta del bonus 600 euro. Lo annuncia il gruppo del M5S nel Consiglio regionale della Puglia. «Ci fa piacere - dicono i pentastellati - che alcuni consiglieri e assessori regionali abbiano accolto il nostro appello per fare chiarezza anche in Puglia sulla questione bonus delle Partite Iva e speriamo lo facciano presto anche gli altri. Non si può far finta di niente davanti a parlamentari e oltre 2000 amministratori regionali e locali che hanno avuto il coraggio di chiedere e intascare i 600 euro del bonus». «Alcuni - evidenziano i consiglieri - addirittura sostenendo poi di averlo ricevuto a loro insaputa».
«Auspichiamo - concludono - che nessun assessore e consigliere regionale pugliese abbia fatto una cosa così grave, mancando di rispetto ai cittadini cui quei soldi servivano davvero per andare avanti».