BARI - I sondaggi del centrodestra di febbraio indicavano la coalizione conservatrice pugliese avanti di 14 punti sul governatore uscente Michele Emiliano. Le ultime rilevazioni, post Coronavirus, registrano - nelle slide dell’Istituto Noto e della Emg - una notevole risalita di consensi per il leader del centrosinistra pugliese che avrebbe riguadagnato ben 7 punti, dimezzando lo svantaggio. Questa fotografia - secondo i ricercatori e gli analisti politici - è l’esito della capitalizzazione nell’elettorato della sovraesposizione mediatica determinata dalla gestione dell’emergenza sanitaria da parte di Emiliano, che ha confermato il suo forte appeal nell’elettorato pugliese.
Le spine, per il centrosinistra, però arrivano dalla composizione della coalizione: i sondaggi fotografano un Pd primo partito con il 22%, una lista civica emilianista all’8% mentre non supererebbero lo sbarramento né la lista vendoliana-socialista, né quella dei Verdi. Questo schema non tiene conto, però, dell’arcipelago di forze centriste e civiche presente in Puglia e degli innesti dal centrodestra (come Puglia popolare) che hanno puntellato l’attuale maggioranza di centrosinistra. Al di là dei simboli possibili sulla scheda - i consensi per i partiti del centrodestra arrivano al 45%, mentre quelli del campo progressista si fermano al 35%.
Nell’area centrista, poi, c’è il consolidamento della sfiducia verso Emiliano del fronte che va da Italia Viva ad Azione e +Europa. I renziani di Puglia - che nei sondaggi raccoglierebbero il 2,5% e in coalizione il 4-5% - puntano a presentare il proprio progetto riformista con una candidatura autonoma di peso, che rappresenti una alternativa di respiro modernizzatore rispetto al centrosinistra emilianista o a quello ipotizzato dal deputato dem Losacco, con una riproposizione nel territorio dell’alleanza nazionale Pd-5s. I dirigenti del partito dell’ex premier toscano corteggiano insistentemente il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova (nei sondaggi di febbraio del centrodestra sfiorava il 10% dei consensi), mentre allo stato - confermano i renziani pugliesi - hanno raccolto la disponibilità di Ivan Scalfarotto, ora sottosegretario agli Esteri nel governo Conte bis.
Il centrodestra, nelle schermate dell’Istituto Noto e della Emg, ha testato la candidatura di Scalfarotto come candidato del polo di centro, con consensi che vanno tra il 4 e il 5%. Con lo sbarramento previsto dalla legge elettorale pugliese (l’8%) per accedere alla ripartizione dei seggi in consiglio, il polo dei renziani, con Azione e radicali dovrebbe concorrere con una lista unica. In questa prospettiva di differenziazione dal governo Emiliano, si inquadrano sia le staffilate riservate all’attuale centrosinistra dall’ex ministro Calenda, che le note critiche dei renziani sulla gestione sanitaria dell’emergenza Covid (con puntute rimostranze su tamponi e sanità territoriale). Nei prossimi giorni il quadro potrebbe essere più definito, mentre i parlamentari pugliesi dem lavorano a Roma per una possibile ricucitura con Italia viva, al fine di consolidare la risalita nei consensi di Emiliano.