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Coronavirus, l'appello del biscegliese Eusebio Haliti: «Aiutiamo ad aiutarci»

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Coronavirus, l'appello del biscegliese Eusebio Haliti: «Aiutiamo ad aiutarci»

«Ero sicuro che la tutela della salute avrebbe prevalso sulla scriminante sportiva», così l’atleta di origini albanesi e una delle punte di diamante del Centro Sportivo esercito commenta il rinvio delle Olimpiadi

Mercoledì 25 Marzo 2020, 18:59

22:15

BISCEGLIE - Anche le Olimpiadi si arrendono al coronavirus. Il Comitato olimpico internazionale ieri ha ufficializzato il rinvio dei Giochi della 32ª Olimpiade in Giappone al 2021 e, dunque, per il momento svanisce il sogno a cinque cerchi per molti atleti pugliesi. Tra questi, a sperare di vedere ardere comunque la fiamma olimpica con alle spalle il monte Fuji, è il biscegliese Eusebio Haliti, classe 1991, ostacolista e velocista con nove titoli nazionali in bacheca, tra i quali l'assoluto sui 400 metri a ostacoli (49”85) e l'universitario sui 400 metri.

L’atleta, di origini albanesi ma cresciuto a Bisceglie, è considerato una delle punte di diamante del Centro Sportivo Esercito. Dopo uno stop forzato per una serie di infortuni, era pronto per realizzare il grande sogno di Tokyo 2020. Ora, però, è costretto ad accantonarlo e come lui tanti altri atleti. Ma Eusebio Haliti è caparbio, ostinato e grintoso. Non appena l'emergenza sarà un solo un brutto ricordo, l'atleta italiano che strizza l'occhio al «Paese delle aquile» è pronto nuovamente a calzare le scarpette e a scendere in pista per inseguire nuovamente quel sogno a cinque cerchi chiamato Olimpiadi. 

«Non è stata una sorpresa - dice al telefono Haliti -  in qualche modo eravamo preparati e sicuri che sarebbe arrivata questa notizia, sicuri che la tutela della salute (art. 32 della costituzione) avrebbe prevalso sulla scriminante sportiva e sull’accettazione del rischio. Una notizia che lascia molta incertezza su tutta la stagione agonistica: non sono "saltate" solo le Olimpiadi, in atletica leggera stanno "saltando" i principali meeting nazionali e internazionali. Ora sono sotto pressione gli europei di Parigi ad agosto».

L'atleta italiano nato a Scutari in Albania dove ha vissuto fino all'età di 9 anni, prima di trasferirsi insieme alla sua famiglia in Italia, a Zavattarello (PV) e dal 2002 a Bisceglie dove risiede, si stava preparando per arrivare al meglio e agguerrito a Tokyo 2020.

«Stavo facendo una preparazione - ci confida - che mi portava a esordire il 25 Aprile in Italia e poi meeting internazionali dai primi di Maggio. Ieri dopo una lunga videoconferenza con il mio allenatore Riccardo Pisani e il mio allenatore di riferimento per gli Ostacoli e di riferimento quando sono in Puglia Michele Dipace abbiamo cambiato completamente la preparazione. Una preparazione al momento impostata solo a non perderete troppa "condizione fisica", avendo comunque la possibilità di allenarci noi atleti di interesse della nazionale stiamo evitando il più possibile di uscire. Tutta la preparazione al momento è impostata su esercizi che si possono fare a casa e con vari strumenti ma, sempre da casa».

D'altra parte con tutte le competizioni sospese e gran parte degli impianti sportivi spenti, non si ha una prospettiva chiara su quando, dove e come si tornerà a gareggiare. 

«Viviamo questo periodo con i "motori" al minimo e aspettando che ci siano notizie su come sarà la stagione agonistica 2020. Per me - spiega Eusebio Haliti - non è stata una brutta notizia che Tokyo 2020 sia diventato Tokyo 2021 perchè io ero si inserito nella lista degli atleti probabili Olimpici (400hs e staffette lunghe) ma avrei comunque dovuto fare i tempi di qualificazione e, con i meeting che stanno saltando non avrei avuto molte possibilità. Questo è un momento di attesa e difficile, per noi sportivi ma, lo è MOLTO DI PIÙ per tutto il resto della popolazione e noi (atleti della nazionale e non) dobbiamo fare la nostra parte. Non è il momento di pensare solo ai nostri obbiettivi o sogni, dobbiamo essere uniti e aiutare chi ci sta salvando la vita (mondo ospedaliero) restando a CASA.

Se possiamo farlo noi che stiamo preparando prestazioni eccelse lo può e lo deve fare qualunque altro sportivo e cittadino. Aiutiamo ad aiutarci, RESTIAMO A CASA».

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